Malpensa, ora anche Air France decolla verso Linate

Air France prepara il trasloco da Malpensa a Linate. Dopo Lufthansa Italia, anche un altro big del trasporto aereo si appresta a lasciare l’hub del varesotto. Infatti, con l’avvio della stagione invernale, che scatterà il 30 ottobre prossimo, Air France trasferirà i voli provenienti da Parigi su Malpensa allo scalo milanese di Linate. In questo modo tutti i 12 voli giornalieri di Air France in partenza da Parigi per Milano (9 dall’hub di Charles De Gaulle e 3 dallo scalo di Orly) arriveranno a Linate.
«Questa decisione - sottolineano nella sede della compagnia francese - permette ai passeggeri di beneficiare di un’offerta business più semplice e permette ai nostri passeggeri di cambiare volo più facilmente». Quella di «concentrare le nostre forze su un unico aeroporto» è una «scelta vantaggiosa» sia per i passeggeri che per la compagnia. Già, ma non è vantaggiosa per Malpensa che, dopo il divorzio con i tedeschi, ora deve fare i conti anche con l’abbandono di Air France. E forse di Klm con i suoi sei voli per Amsterdam.
Se lo scalo del varesotto era riuscito a tamponare la mancanza di Lufthansa coprendo le tratte a medio termine con i voli di altre compagnie, ora dovrà nuovamente ritoccare i propri piani.
Alla Sea, la società che gestisce i due scali lombardi presieduta da Giuseppe Bonomi (nella foto), fanno notare che l’abbandono di Air France non è tanto un colpo per Malpensa quanto un modo per by-passare la legge sulla regolamentazione degli slot. Alitalia ha infatti tenuto i diritti di volo delle compagnie su cui si appoggiava (Volare, Cityline, Air One e Alitalia Express) e anche dopo il loro fallimento non li ha mollati. Ora li concede ad Air France dirottando all’estero una fetta importante del traffico aereo. Quindi a Linate la compagnia francese si appoggerà agli slot controllati da Alitalia e il danno sarà forte anche per Fiumicino.
Già, perché per prendere un volo internazionale sarà più comodo e conveniente volare su Parigi anziché su Roma. A lanciare l’allarme aeroporti è anche il consigliere lombardo Giangiacomo Longoni: «Il Nord Italia sta diventando terra di conquista dei grandi vettori internazionali che, trasferendosi a Linate, hanno l’obiettivo di drenare il traffico italiano deviandolo sui relativi scali nazionali (Parigi, Francoforte) o su Fiumicino».


«Occorre, invece, restituire il giusto valore alla struttura di Malpensa - continua Longoni - concepita e costruita per essere lo snodo per i voli transoceanici, e, nello stesso tempo, ridare ossigeno all’indotto economico territoriale connesso, sia dal punto di vista occupazionale che della patrimonializzazione degli investimenti realizzati nella zona».

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