Roma

Maltempo: la capitale ancora in ginocchio

IL SINDACO Da gennaio partirà una grande opera per una nuova rete fognaria

Allagamenti, frane e strade chiuse. La pioggia anche ieri non ha concesso tregua e il livello di attenzione resta alto, anche se l’emergenza sembra ormai passata. Il bilancio dei disagi, però, è stato pesante, soprattutto per il traffico andato in tilt già dalle prime ore della giornata. Il Lungotevere, poi, ha risentito delle operazioni di vigili del fuoco e dei mezzi della protezione civile, ancora impegnati negli interventi di rimozione dei barconi che ostruivano il Tevere e per la messa in sicurezza di Ponte Sant’Angelo.
Difficoltà anche sul Gra, sia in corsia interna che esterna, mentre un tratto di via Laurentina, all’altezza del cimitero, è stata chiusa al traffico dai vigili urbani perché allagata e via Pineta Sacchetti è stata interdetta nei pressi di Forte Braschi. Inaccessibile anche via Giustiniana, alcune strade della Magliana, e a Monteverde Porta Cavalleggeri. «Sorvegliati speciali», in queste ore, sono stati tutti i sottopassi cittadini, in particolare la galleria Giovanni XXIII, dove però le auto hanno transitato regolarmente.
La Soprintendenza speciale per i beni archeologici, ieri, ha preferito chiudere la Domus Aurea per motivi precauzionali, a causa di percolazioni lungo le pareti provocate dagli acquazzoni. Italia Nostra, invece, ha chiesto di «incartare» le statue del Bernini a Ponte Sant’Angelo, per proteggerle dalle micro-cariche esplosive utilizzate per disincastrare i barconi. Ma forse sarà l’ultima volta che la pioggia metterà in ginocchio Roma. Il sindaco ha infatti comunicato che da gennaio partirà una grande opera per la pulizia straordinaria delle caditoie e per una nuova rete fognaria, in grado di smaltire le acque più velocemente. Parlando col ministro Tremonti ha avuto anche la disponibilità a rinviare i pagamenti di tasse e contributi Inps per le aziende colpite dal maltempo. Venerdì, inoltre, sarà dichiarato lo stato di calamità naturale, che permetterà di fare interventi compensativi per le imprese dell’area industriale della Tiburtina.
Le buone notizie non attenuano però la paura. Ieri in 10 ore è raddoppiato il livello dell’Aniene e le idrovore sono entrate nuovamente in funzione sulla Tiburtina. Se la pioggia continuerà a scendere, poi, potrebbero verificarsi seri problemi ai cantieri navali di Ostia e Fiumicino, non per l’acqua del fiume, ma per i detriti.
Non va meglio nel resto del Lazio: a Viterbo Mignone ha superato di oltre un metro il livello di allerta fra Tarquinia e Civitavecchia e rischia di straripare nelle prossime ore. In Ciociaria, invece, i danni più grandi si sono verificati tra Anagni e Ferentino, dove un pulmino che accompagnava gli alunni di un’elementare è rimasto bloccato, mentre a Frosinone i pompieri hanno liberato un centinaio di studenti rimasti intrappolati all’interno di una scuola allagata.
«Nei prossimi giorni - ha annunciato il presidente Piero Marrazzo - la Regione convocherà una riunione con le istituzioni locali e quelle competenti sul Tevere.

Pensiamo sia venuto il momento di creare un coordinamento e ritengo che la Regione sia l’ente che ha responsabilità in tal senso».

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