da Napoli
Dopo dubbi, contestazioni e pure qualche rissa, alla fine oggi si voterà anche a Napoli. Per decidere chi dovrà sedere a Palazzo San Giacomo e guidare il capoluogo partenopeo per i prossimi cinque anni. Gli sfidanti sono il sindaco uscente Rosa Russo Jervolino (Margherita) e il senatore di Forza Italia Franco Malvano. La prima in chiara difficoltà, perché buona parte della cittadinanza le rimprovera di aver fatto poco o nulla per la città, il secondo in leggera ascesa, anche grazie ai numerosi blitz campani di Silvio Berlusconi in queste ultime settimane.
E già, perché il Cavaliere e pure gli alleati sono convinti del fatto che una vittoria a Napoli possa costituire un primo passo per invertire il trend, anche perché fra meno di un mese si torna al voto in tutta Italia con il referendum confermativo sulla devoluzione. Unaltra «occasione di rivincita», sempre per usare le parole dellex premier. Insomma, se Romano Prodi insiste nel ribadire che la tornata amministrativa «non è un test per il governo», Berlusconi è convinto che proprio da Napoli (lunico grosso comune nel quale, almeno sulla carta, è possibile ribaltare lo status quo) può partire «il primo avviso di sfratto allesecutivo». E lultimo sondaggio Swg dà leggermente in vantaggio il candidato della Casa delle libertà che porterebbe con sé un notevole valore aggiunto rispetto alle liste che lo sostengono (lesatto contrario della Jervolino, decisamente sotto rispetto ai partiti della sua coalizione).
Ieri, come da copione, i candidati hanno rispettato il consueto silenzio elettorale che precede il voto. E la sfida si è fermata alle interviste rilasciate in edicola sui quotidiani. Quella di Prodi, che al Mattino assicura di essersi «impegnato a risolvere al più presto alcune questioni di interesse strategico per i Comuni, come poteri speciali ai sindaci su mobilità e parcheggi». E quella di Malvano, sempre al quotidiano partenopeo, che forte del suo passato da questore, chiede ai napoletani un voto per risollevare una città che è ormai «in uno stato comatoso». «Votatemi - è lappello del senatore azzurro che in caso di vittoria ha già deciso di lasciare Palazzo Madama - perché i cittadini sono stanchi, votatemi perché ho passato tutta la vita a gestire situazioni critiche, a prendere decisioni e anche a rischiare la pelle». La sua, in unintervista allUnità, lha detta anche Antonio Bassolino, presidente della Regione Campania.
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