Enrico Groppali
da Barcellona
Da noi lultima fatica del geniale e prolifico David Mamet, laureato nei primi anni Ottanta da quella Glengarry Glen Ross in cui molti vollero scorgere un revival aggiornato di Morte di un commesso viaggiatore, chissà perché è passata sotto silenzio. Parliamo di Boston Marriage, curioso gruppo di famiglia in un interno dove due signore, più il coro costituito da una Serva destinata a prendere il loro posto, si affrontano senza esclusione di colpi in una partita di ricatti perversi e ambigue mozioni affettive, attaccando in modo subdolo e irriverente lintera civiltà occidentale. Mentre ledizione italiana della pièce, il cui titolo misterioso e sfuggente allude a certe intime amicizie dove di particolare cè solo il desiderio frustrato di umiliare e sottomettere il partner, si limita a unesangue esposizione dei fatti, ora la lettura «made in Spain» sottolinea i debiti stilistici delleccentrico assunto.
Ci troviamo infatti nella città, più fantastica che irreale, dove il grande Henry James ambientò il suo capolavoro, The Bostonians, cronaca tristissima dellinfelice passione di una zitella nei confronti di una femminista che annuncia i tempi nuovi. Ma mentre James spingeva il pedale sul tragico, Mamet punta deciso sulla farsa, quando non sul più spregiudicato vaudeville. Con una signora attempata (la straordinaria Anna Lizaran, idolo del pubblico iberico) che, abbandonata dallamica del cuore, si è ampiamente rifatta diventando la mantenuta di un riccone che, per amor suo, ha addirittura spogliato la legittima consorte di un prezioso collier di smeraldi.
A questo punto, mentre la signora soddisfatta si crogiola nel nuovo stato, ai suoi piedi si precipita lamica di un tempo con lassurda richiesta di ospitare, nellantico nido damore, la ragazzina che si appresta a sedurre. Ma quando la protagonista, dopo varie esitazioni corrette da aciduli commenti sullumana incostanza, si appresta a malincuore ad accontentarla, giunge inattesa la svolta tragica. Poiché lospite indesiderata - che in scena non vediamo - riconosce al collo della padrona di casa il collier appartenuto alla madre. Apriti cielo con le conseguenze: nonostante le due donne, per parare i colpi dellavverso destino, si improvvisino addirittura spiritiste, il riccone abbandona Anna sui due piedi, lopulento appannaggio si dilegua e alle vecchie sodali si prospetta lunica via duscita della fuga. Mentre la cameriera è gia pronta a far lezione degli errori della padrona preparandosi al suo spietato riscatto sociale.
Tutto qui, chiederete? Già, a parole, tutto qui. Ma che meraviglia quel dialogo scintillante di aforismi, che splendore il duetto delle attrici (da Emma Vilarasau, che è lamica, a Marta Marco, che è la Serva), che raffinatissima cura del dettaglio nella regia di Josep Maria Mestres.
THE BOSTON MARRIAGE di David Mamet, regia di Josep Maria Mestres, con Anna Lizaran. Barcellona, Teatro Llure, fino al 13 novembre. Da dicembre in tour europeo
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.