«Mana», l’antica guerra degli elementi

Fuoco, Terra, Acqua e Aria vivevano in tranquillità, finché un giorno la Regina del fuoco...

Ferruccio Gattuso

Si parla tanto di Europa unita, ma chissà perché, quando si guarda alla politica internazionale la bandiera blu con le stelle in cerchio non sembra garrire troppo fiera. Gli artisti, si sa, sono più irrequieti e meno calcolatori dei politici, e per natura sono allergici alle frontiere.
Diciamo allora che il cast italo-francese, o franco-italiano che dir si voglia, di Les Farfadais è un esempio lampante e sontuoso di questo principio: farfalle agili e spettacolari appartenenti all'unica nazionalità del palcoscenico, nove acrobati danzatori che planano sulle fantasie del pubblico e sulle melodie intonate da due cantanti live, Rachel Smith e Maud Skaky,
Les Farfadais (da tradurre più o meno come "lampi ascendenti") sono i protagonisti dello spettacolo Mana, in cartellone al Teatro Smeraldo dall' 8 al 13 novembre.
L'ampio palcoscenico di piazza XXV aprile sembra in effetti quello naturale per ospitare la grandiosità dello show pensato e allestito dai fratelli Haffner - Stéphane e Alexandre - padri riconosciuti di una formazione di circo visuale che negli ultimi anni (dal 1999, anno di nascita artistica) si è distinta come la più innovativa per coreografie e cornici tematiche scelte.
È l'universo mitologico e fantasy il marchio di fabbrica dei Les Farfadais, e Mana - con il suo mix di atmosfere cyborg, acrobazie e videoproiezioni, design e grafica - conduce esattamente in questa dimensione, prendendo come spunto il tema dei quattro elementi.
Il mondo di Mana, pronto a rivivere sul palcoscenico dello Smeraldo, è quindi incastonato tra i regni di Fuoco, Terra, Acqua e Aria e, ebbene sì, ha una storia da raccontare. Non solo festa per gli occhi (sono ben sessantatré i costumi portati in scena, per otto quadri scenici), ma una vera e propria rappresentazione: l'armonia di Mana - un perfetto equilibrio tra i poteri degli elementi - è minacciata dalla ribellione della Regina del fuoco, che chiede per sé il potere assoluto.
L'antica canzone del potere tentatore e fonte di dannazione si ripete quindi in una realtà onirica popolata da creature straordinarie (draghi, sirene, colossi marini e improbabile fauna di assoluta varietà), mentre le musiche di Pierre Claveland e Rachel Smith commentano la storia e la condiscono con una buona dose di suspense.
Mana è stato definito una sorta di viaggio emozionale a cavallo della letteratura e di mondi cinematografici come quello di Matrix, saga di culto del genere di fantascienza a cavallo dei due millenni, e le commedie eccentriche Priscilla la regina del deserto e Il vizietto.
Un pizzico di tendenza drag queen e di travestitismo, quindi, a margine di un'avventura grandiosa e, per il fatto di essere mitologica, anche di indubbio contenuto simbolico.
Creato a Vittel, in Francia, risultato di cinque lunghi anni di lavoro, Mana è stato rappresentato per la prima volta il 7 gennaio scorso a Parigi, e ha riscosso un enorme successo.


Prima di giungere in Italia (dopo aver calcato la piazza milanese, è atteso al Teatro delle Celebrazioni di Bologna, dal 17 al 19 novembre), Mana ha attraversato in lungo e in largo il mondo: Les Farfadais si sono infatti esibiti negli Stati Uniti, in Giappone, Turchia, Cecoslovacchia, Filippine, Cina, Thailandia, Germania e Spagna.

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