Manager o vip per truffare i negozi di lusso

Manager o vip per truffare i negozi di lusso

(...) L’indagine è partita dopo una segnalazione di un gioielliere di Portofino che, durante il via vai di turisti e facoltosi, durante il salone nautico, si era lasciato gabbare dai vecchietti. La gang gli aveva portato via due Rolex da 11mila euro, pagando con assegni falsi. La banda non improvvisava e agiva sempre con la solita tecnica ormai sperimentata da anni. Quello che cambiava era il travestimento e i racconti scelti dalla donna via Internet. Durante una «stangata» i nonnetti erano riusciti a falsificare alcuni tesserini dell’Unuci, Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, mostrati a garanzia della copertura degli assegni con i quali venivano pagati orologi e collane. Anche in questo caso, però, quando il commerciante aveva presentato il titolo di credito in banca, aveva scoperto che era rubato e non aveva potuto incassare il corrispettivo. Il gioielliere aveva raccontato agli investigatori che la banda gli aveva raccontato di fantastiche missioni all’estero, in luoghi di guerra e storie suggestive di operazioni umanitarie.
«Sembravano persone perbene - ha dichiarato uno dei gioiellieri - erano eleganti, parlavano in modo forbito, sembravano proprio degli ex veterani che avevano servito il loro paese per nobili. Invece, erano solo dei truffatori. Non ci si può più fidare di nessuno». In un altro caso, la stangata era avvenuta addirittura al Niguarda di Milano. Spacciandosi per un medico chirurgo, travestito con il camice bianco e la valigetta da dottore, uno dei componenti della banda si era presentato in un’oreficeria milanese e aveva scelto alcuni orologi. Poi se ne era andato, aveva telefonato al titolare convincendolo a raggiungerlo nel suo falso studio medico all’ospedale. Una volta nel nosocomio, però, con la scusa di dover entrare urgentemente in sala operatoria, il nonnetto gli aveva rifilato velocemente un assegno rubato, si era infilato in tasca il bottino ed era scappato, lasciando il commerciante a bocca asciutta. Quando il gioielliere era andato in banca a riscuotere, si era ripetuta la solita brutta storia.
In un altro caso, il mago dei travestimenti Cristoforo Fano, presunto capo della gang dei nonnetti, si era infilato le scarpe chiodate, i pantaloni alla scozzese, la polo alla moda e, sacca in spalla con ferri e legni, si era presentato a un campo di golf nei dintorni di Novi Ligure. Con un aplomb tutto britannico, si era finto socio del golf club e aveva invitato a pranzo due dipendenti di un’oreficeria del luogo, facendosi portare, naturalmente, il bottino a tavola.

Le due giovani ci erano cascate, il vecchietto gli aveva rifilato il solito assegno falso e, con la scusa di andare a giocare il «drive» alla buca 1, si era infilato in auto ed era sgommato via. «Ci risulta che la banda abbia messo a segno una decina di colpi», hanno spiegato i carabinieri».

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