Un giorno un maestro del cinema incontrò un maestro del fumetto. I due decisero di lavorare insieme. Lincredibile vena visionaria del primo prese corpo sulla carta grazie alla capacità interpretativa e illustrativa del secondo. Il risultato furono due grandi storie a fumetti e diverse illustrazioni. A ventanni dallinizio del loro sodalizio lo «Spazio Crapapelada», in via Savona 12, rende omaggio a questi due personaggi, in arte «sognatori», al secolo Federico Fellini e Milo Manara, con una mostra, (fino a sabato). La prima storia, «Viaggio a Tulum», apparve sul Corriere della Sera nel 1986, con lannuncio che, per la prima volta, il grande regista avrebbe raccontato il suo prossimo film. La notizia fu smentita da Fellini stesso in chiusura dellultima puntata: «Il fatto che abbia accettato linvito a pubblicarlo prima di realizzare il film mi fa pensare che ho ubbidito a un inconscio impulso di rimozione».
Il sodalizio artistico continuò con «Il viaggio di G. Mastorna» storia di un violoncellista (cui Manara diede il volto di Paolo Villaggio) che, per una serie di circostanze, si trovava improvvisamente a fare i conti con laldilà. «Complimenti, un finale proprio sorprendente» disse lo scrittore Ermanno Cavazzoni allamico regista, decretando, inconsapevole, linterruzione di una storia che doveva proseguire con la descrizione del viaggio nel regno dei morti di Mastorna-Villaggio. Per una svista, in coda ad una puntata della serie pubblicata nel 1992 dalla rivista «Il Grifo», era stata inserita la parola fine. Lo scaramantico Fellini, venuto a conoscenza dellerrore, lo interpretò come un «segno» e decise che sarebbe stata fine davvero. Anche il progetto cinematografico che doveva nascere dalla storia andò in fumo per una serie di disguidi.
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