Mancini stuzzica Moratti «Cassano è come Messi»

Il tecnico pensa al mercato e archivia il derby: «Ormai è passato, con la Reggina non dobbiamo rovinare tutto»

Riccardo Signori

Mancini ha messo l’idea lì, sotto il naso. Come un’esca. Chiacchiere su Cassano, pensieri persi, nel senso che Moratti non vuole prenderlo. «Il mio parere su Cassano è quello di tutti gli allenatori: è un grandissimo calciatore». Eppoi la battuta per far venire l’acquolina in bocca al padrone. «In questo momento si parla tanto di Messi del Barcellona: ecco, credo che Cassano sia allo stesso livello. In tanti la pensano come me». E guarda caso Lionello Messi, l’ultimo funambolo del calcio argentino, è il giocatore per il quale, qualche tempo fa, Moratti disse: «È l’unico giocatore che vorrei, per il quale rischiare una pazzia. Mi fa divertire». E allora, gli ha fatto intendere Mancini, perché non prendere il Messi italiano? Difficile che convinca il patron. Rosella Sensi chiede cifre che Moratti non intende versare (si è fermato a tre milioni di euro).
L’Inter potrebbe ripiegare su Di Vaio (a Mancini non piace) o su Obinna, il nigeriano del Chievo che però sarà impegnato, come Martins, con la sua nazionale. A giugno dovrebbe presentarsi il brasiliano Maicon, un terzino di fascia. Venerdì Adriano ha richiamato, alla patria nerazzurra, Ronaldo. Anche se i tifosi non lo vogliono rivedere. Mancini ha tagliato corto. «I tifosi sbagliano. Se non ricordo male, Ronaldo ha fatto divertire molto l’Inter e i suoi tifosi. Difficile dimenticarlo. Ma poi diventiamo un po’ troppi. E comunque non sono io a condurre le trattative e non credo che il Real lo venda». Tanto vociferare per nulla. Facchetti è stato chiaro: «Se n’è voluto andare lui». Ieri Ronaldo ha detto che lascerà Madrid solo se lo cacciano. Appunto: potrebbe essere quella l’origine delle voci. E non dimentichiamo che Moratti tiene molto pure a Recoba. Cassano potrebbe soltanto mettere in ombra il Chino che, per il suo, fatica a non farsi mettere in ombra. Ieri la squadra è partita per Reggio Calabria, ma l’allenatore ha chiarito la questione immediata: «Recoba verrà in panchina, non è ancora al meglio».
Insomma in tutto questo frullare di voci e ipotesi (a gennaio potrebbe arrivare Marchionni, giocatore di fascia), l’unica cosa certa è l’obbligo dell’Inter. Ripetuto come in un ritornello dal tecnico: «Dobbiamo cercare di vincere sempre e vedere se la Juve perderà punti». A Reggio non sarà una passeggiata, tutt’altro. Mancini dovrebbe riproporre l’attacco del derby, forse cambierà qualcosa a centrocampo. L’anno scorso l’Inter non è riuscita a segnare nemmeno un gol in 180 minuti di sfide. Non è questo il problema, spiega il tecnico. «Neppure al Milan eravamo riusciti a segnare una rete nella passata stagione. Speriamo che la storia si ripeta. Anche se è ora di dimenticare il derby: appartiene al passato.

Dobbiamo vincere a Reggio per valorizzare quel successo». Sennò addio sogni di buon Natale. E nulla è stato lasciato al caso. Neppure la scaramanzia che vuol Moratti presente all’ultimo allenamento. Per quanto può, fuori campo, gioca sempre anche lui.

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