Ultim'ora
Giorgetti: "Il Pil può arrivare a +0,7%. Faremo meglio delle promesse"
Ultim'ora
Giorgetti: "Il Pil può arrivare a +0,7%. Faremo meglio delle promesse"

Le mani di Dan sulla Champions

Le mani di Dan sulla Champions

Controllavano i giocatori in campo come se avessero un telecomando. Ma in mano all’organizzazione di «Dan» non c’era un nunchuk. Per guidare a distanza i calciatori di mezza Europa bastavano i quattrini. Acconto prima della partita, saldo a risultato raggiunto. In Italia, i soldi dell’«Associazione», come la chiamavano i suoi membri, hanno comprato almeno cinquanta calciatori. Ma lo stesso - se la cosa può consolare - è avvenuto anche in buona parte del Vecchio Continente.
L’indagine della Procura di Cremona che lunedì scorso ha portato a 17 mandati di cattura - tra cui quello a carico dell’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni - è andata a collimare con altre indagini che altre polizie europee hanno messo a segno nel corso degli ultimi due anni. Al centro c’è sempre lui, «Dan», ovvero Tan Set Eeng, 47 anni, nato e residente a Singapore. Sotto la regia del businessman con gli occhi a mandorla, l’«Associazione» sarebbe arrivata a prefissare i risultati di oltre duecento partite dei campionati di Finlandia, Svizzera, Ungheria, Germania, Slovacchia, Grecia, Croazia. Un rapporto di polizia tedesco dice che sono stati decisi a tavolino anche i risultati di incontri di Europa League e dei preliminari di Champions.
La multinazionale del calcioscommesse: che si tratti della stessa organizzazione emerge nettamente dalle carte dell’inchiesta. A muoversi tra Estremo Oriente e Europa sono gli stessi uomini che usano gli stessi schemi operativi. Al punto che viene da chiedersi come sia possibile che in Italia - unico tra i grandi paesi interessati dalle attività del clan - «Dan» e i suoi continuassero ad agire indisturbati. E chissà per quanto tempo lo avrebbero ancora fatto se un malaugurato incidente (il sovradosaggio del calmante somministrato nel tè degli spogliatoi durante Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010) non avesse dato il via alle indagini anche nel nostro paese.
Il rapporto della Squadra Mobile di Cremona porta la data del 23 giugno 2011. Sono passate poche settimane dalla prima retata, quella che ha portato agli arresti domiciliari Beppe Signori e in carcere alcuni gregari dell’organizzazione come il portiere della Cremonese Paoloni. Gli arrestati hanno già quasi tutti cantato, l’interesse dei media è già scemato, ma l’inchiesta va avanti e si allarga. La polizia scrive alla Procura di avere ricevuto dalla polizia tedesca indicazioni su una organizzazione che sembra avere un modus operandi simile a quella colpita dalla retata di Cremona, e fornisce dati allarmanti sulla penetrazione del fenomeno.
La conferma definitiva che si tratti di una unica rete arriva dopo le vacanze, il 12 settembre, quando tre poliziotti italiani salgono in Germania e interrogano un giovanotto detenuto a Bochum: si chiama Marijo Cvrtak, è nato a Norimberga ma è di origine croata. É stato arrestato nel corso dell’indagine che la Procura del land Renania-Westfalia ha condotto partendo su una serie di partite truccate, ha ammesso di avere addomesticato i risultati di due partite del St. Pauli di Amburgo (una con l’Alemannia Aachen e una col Mainz).

Racconta di un giro di partite su cui si è rovinato con le scommesse il presidente ombra di una squadra turca: tra queste, Dinamo Zagabria - Domzale di Europa League. Dall’introduzione dell’interrogatorio, si capisce che il giro delle partite truccate ammonta a centinaia. E che anche lì, al centro di tutto, c’è l’infaticabile «Dan». Il cerchio inizia a chiudersi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica