Roberto Bonizzi
Il transatlantico Lusitania entra in porto tra squilli di tromba e bandiere a festa. Mare calmo, qualche spruzzo soltanto sulle fiancate, gabbiani che volteggiano paciosi intorno al fumaiolo. Lammiraglio Felipao ha il sorriso largo da orecchio a orecchio. Tre vittorie consecutive, primo posto nel girone, 19 giocatori impiegati, gioco convincente. E, personalissima soddisfazione, decimo successo in fila per Scolari ai mondiali. Dopo la striscia in Giappone e Corea con il Brasile, il tris arriva a impreziosire il record.
La navigazione per il Portogallo diventa agevole poco dopo lavvio, nonostante labbondante turnover del ct che spedisce in tribuna i cinque diffidati (tra gli altri anche i gioielli Cristiano Ronaldo e Deco). Maniche recupera un pallone a centrocampo, lo gioca sulla sinistra per Simao che salta un paio di difensori in 30 metri, poi serve al centro ancora Maniche: piattone in corsa sotto la traversa, Sanchez trafitto e vantaggio portoghese.
Il Messico, che per avere la certezza di passare il turno ha bisogno di un punto, prova a spingere, ma qualche imprecisione azzoppa le iniziative della squadra di La Volpe. E, al 23, il più esperto dei messicani spiana la strada ai lusitani con una sciocchezza. Su calcio dangolo, Marquez, difensore del Barcellona, toglie con la mano la palla dalla fronte di Postiga. Rigore indiscutibile e Simao scrive 2-0. Cinque minuti più tardi, però, Fonseca, libero a centro area, dopo calcio dangolo gira di testa nellangolino il punto del 2-1. Prima dellintervallo il Messico insiste, ma il pareggio non arriva.
Nella seconda frazione entra Zinha, brasiliano naturalizzato, e i messicani iniziano a comandare il gioco. Al 12 uningenuità di Miguel (mani in area) sarebbe loccasione giusta. Ma Bravo spara il rigore in curva. Quattro minuti dopo i centramericani restano in 10. Perez si tuffa in area, il secondo giallo sventola inevitabile.
Manca mezzora alla conclusione, ma linferiorità non consente al Messico di aggirare la doppia linea di centrocampo dei portoghesi. Zinha continua a inventare, ma al piccolo trotto. Davanti entra Franco, che pasticcia su tutti i palloni giocabili. E la spia di Fonseca è accesa sulla riserva. A La Volpe restano le nuvole, che non si vedono perché gli organizzatori hanno chiuso la copertura dello stadio di Gelsenkirchen. Poi il pareggio dellIran, nellaltro match del girone D, mette al riparo la qualificazione del Messico e lultimo spezzone di partita vola via senza sussulti.
A far storcere il naso allammiraglio Felipao solo qualche ammonizione di troppo. E limpressione che, se Pauleta non ha troppi gol nella sporta, ne hanno meno i suoi sostituti. Nuno Gomes non tira mai, Boa Morte è davvero poca cosa.
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