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Il Manifesto per Malpensa

Il Manifesto per Malpensa

MANIFESTO PER LA VALORIZZAZIONE DI MALPENSA RISORSA PER LO SVILUPPO DEL PAESE

Premesso che:

• Il ridimensionamento del ruolo dell’aeroporto di Malpensa previsto dal futuro piano industriale proposto da Air France-Klm a seguito dell’annunciato acquisto di Alitalia è fonte di preoccupazioni diffuse. Non si tratta di un allarme limitato a pochi e circoscritti soggetti radicati localmente, ma è una preoccupazione che coinvolge direttamente l’intero sistema economico, sociale e istituzionale non solo del Nord Italia, ma anche dell’intero Paese, per il quale l’aeroporto milanese rappresenta un nodo infrastrutturale imprescindibile;

• Malpensa è una risorsa indispensabile per il sostegno all’internazionalizzazione del sistema economico del Paese: il 42% delle importazioni e il 29% delle esportazioni effettuate tramite trasporto aereo in Italia sono state garantite dalle infrastrutture aeroportuali presenti in Lombardia;

• Malpensa ha una funzione strategica in un’ottica di attrattività del sistema a livello internazionale e rappresenta uno snodo prioritario per consentire una crescente canalizzazione dei flussi di investimenti stranieri garantendo, nel contempo, le condizioni necessarie per lo sviluppo dei progetti di investimento estero già avviati. Nella sola Lombardia ha sede circa il 52% del totale delle imprese a partecipazione estera presenti in Italia, pari a circa 3.500 imprese che impiegano oltre 410.000 dipendenti;

• Malpensa è il primo aeroporto in Europa per tassi di sviluppo del traffico di merci (+16,2%) e secondo per numero di passeggeri (+9,7%) fra il 2006 e il 2007;

• le rotte intercontinentali cancellate o ridotte riguardano aree geografiche con le quali l’intero Nord Italia intrattiene intense relazioni commerciali, economiche, di interscambio culturale. Con i tagli di voli diretti, previsti dal piano di Air France, un passeggero business impiegherà almeno 3 ore in più per raggiungere la propria destinazione, generando un costo stimato di circa 200 milioni di euro per il sistema delle imprese. I costi generali di un declassamento dell’aeroporto includono le mancate sinergie attivabili tra l’aeroporto e le grandi infrastrutture del Nord Ovest (tra le più importanti del Paese) e con il sistema fieristico internazionale milanese (il Nuovo Polo di Rho-Pero) per il quale Malpensa rappresenta un punto di accesso privilegiato;

• Malpensa è una risorsa strategica per il territorio perché genera valore aggiunto, garantendo livelli di crescita e di sviluppo regionali superiori a quelli nazionali. Il solo aeroporto di Malpensa genera sull’area di riferimento risorse economiche stimabili in circa 10 miliardi di euro. Malpensa è una risorsa strategica perché genera occupazione: 15.000 gli addetti presso lo scalo, oltre 30.000 quelli nell’area territoriale che gravita intorno all’aeroporto;

• Depotenziare Malpensa attraverso un piano industriale che non tenga conto di tali evidenze nello scenario di lungo periodo equivale a una perdita per l’intero sistema economico italiano quantificabile in circa 10.6 miliardi di euro al 2015 e in migliaia di posti di lavoro (oltre 7.500 solo indiretti) persi. La penalizzazione di Malpensa si traduce direttamente nella mancata produzione di valore per l’economia lombarda e nazionale, corrispondente a un mancato introito per il fisco, stimabile in circa 4,5 miliardi di euro. L’eventuale riduzione di ruolo, inoltre, avverrebbe proprio quando sono in fase di ultimazione o di prossimo avvio molte delle infrastrutture di collegamento con l’aeroporto (peraltro con forti impegni anche in termini di risorse pubbliche) finalizzate a triplicarne la catchment area.

• Occorre che le trattative per la vendita di Alitalia tengano nella giusta considerazione la voce, ma soprattutto le necessità, delle regioni del Nord Italia, motore trainante dell’intero Paese, per le quali Malpensa ed il suo sistema infrastrutturale in via di realizzazione (finanziato anche attraverso ingenti investimenti governativi) rappresentano un volano di sviluppo e una leva strategica per poter competere in ambito internazionale.

Si chiede al Governo:

1. l’intervento su Alitalia affinché nella trattativa con Air France-KLM venga introdotta una “moratoria” del piano industriale che preveda il differimento dei suoi effetti sull’aeroporto di Malpensa, per il tempo strettamente necessario - e comunque fino ad un massimo di 3 anni - tenendo altresì in considerazione la rilevanza delle decisioni che dovranno essere assunte in merito all’assegnazione dell’EXPO;

2. la revisione degli accordi bilaterali e il rilascio degli slot in modo idoneo al subentro di un nuovo vettore di riferimento, rimuovendo gli ostacoli normativi ed i vincoli che oggi impediscono una risposta del mercato;

3. la riapertura delle trattative, di fronte ad un nuovo e concreto piano industriale che consenta di conservare la “sovranità” aerea e mantenere Malpensa come aeroporto italiano di riferimento;

4. l’apertura di tavoli di concertazione con tutti i soggetti interessati dalle sorti di Malpensa (Istituzioni, imprenditori, mondo associativo, rappresentanze sindacali, università, sistema fieristico etc.) per giungere a una soluzione condivisa circa il futuro dell’hub;

5. la conferma degli impegni al completamento del sistema infrastrutturale di accesso attraverso la realizzazione delle opere di accessibilità a completamento del quadro infrastrutturale previsto;

6. la difesa dei posti di lavoro generati dall’aeroporto, attraverso la salvaguardia dei livelli occupazionali diretti e indiretti presenti nel sistema aeroportuale di Malpensa, e l’utilizzo dei fondi stanziati per le politiche di rilancio occupazionale.

I soggetti firmatari di questo manifesto si impegnano ad assumere iniziative a sostegno del ruolo di hub dell’aeroporto di Malpensa, giudicando contrario agli interessi economici, sociali e culturali dell’intero Paese un qualsiasi piano industriale che porti al suo ridimensionamento.

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