da Milano
Effetto Finanziaria anche in Borsa. A Piazza Affari si è assistito a unaltalena di performance contrastanti: così sono andate bene Fiat e Indesit, male Autostrade, rispettivamente premiate e punite dal provvedimento.
Non ha bisogno di commenti il collegamento tra il «bonus frigoriferi», la rottamazione delle caldaie e il rialzo del leader tra i produttori di elettrodomestici: più 5,29% per il titolo dellazienda guidata dalla famiglia Merloni, notoriamente vicina allattuale esecutivo.
Più complesso il caso Fiat: sul buon andamento della giornata, infatti - il titolo ha chiuso in rialzo dell1,31% a 12,74 euro- hanno certamente, ma non solo, influito due buone notizie contenute nella Finanziaria: gli incentivi a chi acquisterà nuove auto euro 4 e la concessione della mobilità «lunga» a seimila lavoratori di grandi aziende in crisi o con esuberi di personale, fra le quali, appunto, il Lingotto. Non vanno però trascurati altri due elementi: i dati positivi sulle immatricolazioni, che per il gruppo torinese sono cresciute a settembre del 5,94%, in controtendenza rispetto al mercato, e il rientro a casa della Ferrari. Fiat infatti ha esercitato lopzione call sul 29% della casa di Maranello a un prezzo di 892 milioni di euro.
Tuttaltra musica, invece, per Autostrade, che dalla Finanziaria ha ricevuto una vera e propria stangata. Il governo ha infatti messo lennesimo ostacolo alla fusione tra il gruppo italiano e la spagnola Abertis, fissando un limite al peso degli azionisti-costruttori nei consigli di amministrazione, la cui quota non può superare il 5 per cento. La norma colpisce direttamente la nuova Abertis, visto che la società edile Acs dovrebbe avere il 12% post fusione. Ma non è lunica penalizzazione. Il governo, infatti, ha accolto la «linea Di Pietro» ridefinendo tutti i rapporti tra concessionarie, Anas e Stato, a partire da quelli tariffari. In particolare, gli adeguamenti tariffari verranno concessi solo a fronte di opere infrastrutturali già realizzate.
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