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Manovra, si cambia ancora: torna la rottamazione

Sconti e bollo gratis a chi cambia auto. Decade il decreto sulla previdenza complementare. E sugli studi di settore si tratta

Gian Battista Bozzo

da Roma

Arriva un bonus da 800 fino a 1.500 euro per la rottamazione di vecchie autovetture «euro 0» ed «euro 1», più due o tre anni senza bollo per l’auto nuova, a seconda della cilindrata. Il bonus sale a 2.000 euro per i camion, le vetture elettriche, a gpl e a metano. Inoltre, le nuove moto (almeno «euro 3») godranno di un’esenzione dal bollo per cinque anni. Se si rottama una vecchia moto, ci sarà un contributo di 80 euro. Nessun aumento di bollo per le vetture elettriche o a gas.
Governo e maggioranza presentano i loro emendamenti alla Finanziaria in Senato, e cambiano per l’ennesima volta le norme sulla rottamazione. Confermato inoltre il nuovo regime delle successioni per imprese familiari, che non pagheranno l’imposta, e sui conviventi more uxorio, a cui viene estesa la franchigia di un milione di euro. In arrivo, poi, assegni familiari più elevati per le famiglie con più di tre figli; l’estensione delle detrazioni Irpef ai lavoratori a tempo determinato (1.380 euro per i co.co.co); incentivi per le fusioni fra piccole e medie imprese. I Comuni potranno decidere soglie di esenzione per le addizionali Irpef, e vengono «addolcite» le sanzioni per gli enti locali che non rispettano il patto di stabilità interno. Confermato il ripristino dei fondi per l’editoria.
Per il pacchetto sicurezza vengono stanziati 130 milioni, e altri 120 per il contratto degli autoferrotranvieri. Il governo lascia anche decadere il decreto sulla previdenza complementare varato il 10 novembre, e annuncia che farà confluire tutte le norme - compresi il prelievo del Tfr e il decollo dei fondi pensione dall’1 gennaio 2007 - in un emendamento alla Finanziaria.
Gli emendamenti presentati alla commissione Bilancio del Senato sono fra i 4.000 e i 4.500. La Finanziaria si gonfia così sempre di più, avviandosi sulla strada obbligata del voto di fiducia. Le modifiche in arrivo valgono circa 750 milioni di euro, finanziate per 320 milioni da tagli di spesa e per 430 milioni da nuove entrate (in particolare, i giochi). Sono esattamente i 750 milioni del miglioramento del saldo registrato alla Camera. Il voto della commissione Bilancio sugli emendamenti incomincia lunedì.
Fisco, si tratta sugli studi. Un emendamento del governo rimodulerà gli studi di settore, cancellando gli automatismi. Sugli studi è inoltre in via di conclusione un’intesa fra i ministri Visco e Bersani e le associazioni del terziario. Il protocollo «segnala passi avanti», osserva la Confcommercio, tuttavia resta il dato di fondo di una Finanziaria che «fa leva sulle tasse piuttosto che sui tagli di spesa».
«Salvaprecari» a scuola. I capigruppi dell’Unione alla commissione Pubblica istruzione, in accordo col centrodestra, hanno firmato un emendamento che «salva» le graduatorie dei precari della scuola, che la Finanziaria avrebbe cancellato. Lo stesso emendamento apre le graduatorie 2007-2009 agli insegnanti in possesso di abilitazione. La norma riguarda circa 150mila precari della scuola.
Tps: «Imprese inadeguate». In un intervento scritto alla commissione Bilancio il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa critica le imprese, che portano la «responsabilità grave» di non aver saputo ammodernarsi dopo l’introduzione dell’euro.

Per raggiungere una crescita del 2%, spiega Padoa-Schioppa, «non basta la Finanziaria, ma serve lo sforzo del sistema produttivo». Secondo il presidente della Confindustria Luca di Montezemolo, servono invece «scelte forti e coraggiose» che superino gli steccati corporativi e di partito.

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