Michele Scandroglio, non è che voi del Pdl vedete complotti dappertutto?
«Infatti spero di sbagliarmi, ma da quello che vedo in Parlamento non credo».
Cosa vede?
«Non vorrei essere brutale, ma cè un clima da ve la facciamo vedere noi».
Be ma tanto non hanno i numeri, no?
«Sono relatore alla Camera della legge Brunetta, quella sullottimizzazione e la trasparenza nella pubblica amministrazione».
La famosa crociata contro la burocrazia e i fannulloni.
«Nelle Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro, lopposizione si è aggrappata a un cavillo per rallentare e contrastare liter di approvazione della legge, che invece deve essere varata entro fine mese. La cavillosità non è certo il terreno di un serio confronto».
Qual era il cavillo?
«È proprio questo il punto. Il cavillo era la mancata intesa, in sede di Conferenza unificata, su un comma. Capisce? Un unico su un totale di centinaia di comma per 72 articoli. Ricordo che la conferenza unificata è quella di cui fanno parte le Regioni».
Insomma cè un disegno, un gioco di sponda?
«Se della Conferenza unificata fanno parte le Regioni, e se le Regioni sono in gran parte mano al centrosinistra, il gioco per bloccare le riforme è facile».
Tutta questa dietrologia per una richiesta di approfondimento su un comma...
«Il problema è che lo fanno su tutto, ma con una resistenza strisciante, che è appunto difficile da denunciare, strumentalizzando ogni piccolo impiccetto. La legge Brunetta è solo un esempio. Perché insieme agli scontri di Tremonti con le banche, di Scajola con i petrolieri, della Gelmini con insegnanti e sindacati per modernizzare la scuola, è una delle riforme che danno il senso del cambiamento del Paese».
Insomma bisogna che il Pdl vinca le elezioni regionali.
«È lunico modo per indirizzare la Conferenza unificata.
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