"Manuale pratico per attività commerciali negli Emirati Arabi Uniti" è il titolo del volume che l'avvocato bolognese Nicola Ancarani che recentemente ha dato alle stampe, con il dichiarato scopo di fornire agli imprenditori o professionisti italiani un efficace strumento per destreggiarsi nel mercato emiratino. Spiega Ancarani, dal suo osservatorio privilegiato di assiduo frequentatore e grande esperto dell'area del Golfo: «In questi ultimi 30 anni gli Eau sono stati protagonisti di una crescita economica vertiginosa, che non accenna a diminuire. Per le imprese italiane di un certo livello, esserci è fondamentale».
Gli Emirati sono, di fatto, una delle realtà a cui gli investitori di tutto il mondo guardano con più attenzione: con un Pil nominale di 198,7 miliardi di dollari e una crescita nel 2008 del Pil reale del 7,4%, fattori produttivi a basso costo, una posizione strategica che li qualifica come "porta" per il Medio e Estremo Oriente, e un vantaggioso sistema fiscale, costituiscono una sorta di rifugio dalle tempeste del mercato globale, che solo marginalmente, laggiù, stanno facendo sentire i loro effetti. «A Dubai, che pure è una delle città a maggiore sviluppo urbanistico del mondo, il settore immobiliare ha effettivamente subito una battuta d'arresto – spiega l'autore – e nel 2009 il Pil crescerà "solo" del 3,8%. Ma le prospettive per il futuro restano ottime e parlano di una crescita economica sempre molto sostenuta e di una ricchezza petrolifera che durerà ancora per parecchio».
Dunque andare negli Emirati conviene, oggi più che mai, e soprattutto all'Italia, che con quel Paese intrattiene da tempo un rapporto privilegiato, fatto di stima reciproca e continui interscambi commerciali, culturali, turistici. In quei territori operano già circa 250 aziende italiane (erano 83 nel 2007) – nomi come Ansaldo, Fiat Iveco, Enel Power, Pirelli – con un volume di investimenti tra i due Paesi di circa 4 miliardi di euro. Ma tante altre imprese restano ancora alla finestra, forse trattenute dal timore di non riuscire a padroneggiare le regole di un mercato così lontano, e diverso. Di qui l'idea del "manuale pratico" con i fondamentali per l'avvio del business. I permessi necessari per entrare e lavorare nel paese, le diverse forme societarie, il modo in cui aprire una filiale o fare investimenti immobiliari: tutto, nel testo di Nicola Ancarani, viene illustrato nel modo più chiaro e semplice, anche perché – sottolinea l'autore – laggiù le cose sono chiare e semplici, ed è forse, paradossalmente, proprio questa linearità che crea il maggiore sconcerto nell'imprenditore nostrano. «Un esempio: negli Emirati l'assegno postdatato è un normale strumento di lavoro, perché per chi emette un assegno scoperto c'è il carcere, punto e basta. A noi italiani potrà sembrare eccessivo, ma è proprio questo rigore che fa sì che i traffici commerciali possano svolgersi in assoluta sicurezza».
Gli Eau, d'altronde, sono una delle nazioni con il più basso tasso di criminalità: società multiculturale per eccellenza, ha tra i suoi principi fondanti quello di un libero scambio culturale e commerciale, interno e estero. «Qui – dice Ancarani – la ricchezza non è una colpa», e anzi viene favorita in tutti i modi, al punto che sono state create ben 25 "free zones", cioè zone franche destinate esclusivamente al business, dove l'imprenditore può usufruire di ogni sorta di agevolazione. Tra i vari vantaggi, l'esenzione da imposte e dazi, l'estrema semplificazione delle procedure, l'abbondanza di risorse e servizi e, soprattutto, la possibilità di mantenere il totale controllo della società, nonostante la normativa locale preveda l'assegnazione di almeno il 51% delle quote a un partner locale. «Ed è sempre possibile il ricorso a dei "side agreements" o ad altre formule – puntualizza l'autore – che permettono all'investitore straniero di detenere il reale governo della società».
Il libro, che vanta il patrocinio e la prefazione dell'Ambasciatore d'Italia negli Eau Paolo Dionisi, può essere ordinato scrivendo a ancarani@linguerriancarani.com, cliccando su www.linguerriancarani.com, o telefonando allo 051/331081.
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