Seul Simpenna la tensione tra le due Coree, a pochi giorni dalla visita in Estremo Oriente del presidente degli Stati Uniti Barack Obama: ieri mattina uno scontro a fuoco ha visto per protagoniste due motovedette, con quella della Corea del Nord che risulta aver riportato seri danni. E sembra plausibile che il regime comunista di Pyongyang abbia creato ad arte una situazione molto delicata per poter disporre di una giustificazione nel caso che i colloqui con gli americani andassero male.
Nessun ferito in base alle informazioni disponibili, nessuna replica dellincidente del 2002, che costò la vita a 6 militari sudcoreani. Fonti di Seul hanno definito laccaduto come «il risultato di uno sconfinamento del Nord nelle acque territoriali del Sud» per oltre un chilometro. La motovedetta del Nord, secondo il Sud, ha superato «la Northern Limit Line (Nll, la linea ideale di separazione delle acque territoriali, non riconosciuta da Pyongyang), continuando la navigazione» nonostante i colpi di avvertimento.
Anzi, ci sarebbe stata la risposta con tanto di spari (sono stati contati circa quindici fori sullo scafo sudcoreano), che hanno poi dato il via a un vero e proprio scontro a fuoco di un paio di minuti non distante dallisola di Baekryeong, nel mar Giallo.
Le due Coree hanno combattuto due sanguinose battaglie navali (nel 1999 e nel 2002) negli ultimi dieci anni, sempre sulla costa occidentale lungo la Northern Limit Line, fissata unilateralmente dalle forze guidate dagli Stati Uniti alla fine della guerra coreana del 1950-53.
La Corea del Nord, a stretto giro, ha chiesto a Seul le scuse per la «grave provocazione armata» alla base dello scontro armato. «Le autorità militari della Corea del Sud devono le scuse al Nord per questa provocazione armata, impegnandosi pure a che eventi di questo genere non si ripetano in futuro», ha riferito lagenzia ufficiale di Pyongyang, la Kcna, rilanciando una nota dello stato maggiore del Nord.
A Seul, invece, il presidente Lee Myung-bak ha convocato il Comitato di sicurezza ed emergenza, invitando i militari (che hanno bollato lo scontro come un «fatto accidentale») a mantenere la calma e a fare chiarezza sui fatti.
Intanto, la delegazione speciale inviata in Corea del Nord dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha iniziato ieri la visita formale a Pyongyang, incontrando il ministro degli Esteri nordcoreano, Pak Ui-chun.
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