Maradona consola Napoli: "Io non tradisco"

L'audio messaggio dell'ex Pibe de Oro per i novant'anni del club: "La piazza adesso merita il massimo sostegno"

Maradona consola Napoli: "Io non tradisco"

Il Napoli compie novant’anni e i tifosi azzurri si godono, dopo la cocentissima delusione del trasferimento di Higuain alla Juventus, il balsamo dolce dell’ennesima dichiarazione d’amore da parte dell’eterna icona napoletana, Diego Armando Maradona, che giura: “Io non tradisco, con Gonzalo è finita ma tra me e Napoli non finirà mai”.

Nella serata di ieri, al San Paolo (con ingresso gratis per i tifosi), il Napoli ha celebrato il suo compleanno vincendo (per 3-0, doppietta Koulibaly e Mertens) contro il Nizza. Tantissimi i messaggi, le presenze, gli attestati di amicizia e fedeltà giunti al Ciuccio per l’importante ricorrenza che ha mobilitato gran parte del mondo calcistico italiano.

Su tutti quellli giuntiin riva al golfo di Partenope, però, il più atteso e apprezzato è stato l’audio-messaggio di Maradona, che impossibilitato a prendere parte fisicamente alla festa azzurra non ha però voluto far mancare il suo contributo e sostegno al Napoli in un momento delicatissimo per la piazza che non ha per nulla digerito la maxi operazione di calciomercato che ha portato il Pipita alla rivale Juventus.

“Mi sarebbe piaciuto molto essere al novantesimo anniversario del Napoli – ha detto l’ex Pibe de Oro - soprattutto in questo momento nel quale la gente del Napoli ha bisogno di qualcuno che li sostenga. Stiano tranquilli, io sostengo tutto. Io non tradisco. Ormai è fatta, ragazzi. Adesso pensiamo a fare una buona squadra, una bella squadra per i tifosi. Higuain? che faccia il meglio dovunque vada. Ormai è finita. É finita con Higuain ma con Maradona non sarà mai finita. Un bacione grande al Presidente e a tutti i napoletani”.

E sui social, Maradona aveva già lasciato anche un altro saluto per il Napoli e i suoi tifosi: “Voglio augurare il meglio a tutti i napoletani. Un club non è nulla senza la sua gente, i suoi tifosi.

Sono orgoglioso di aver giocato lì per sette anni e che mi ricordino con tanto affetto. E se ci saranno altri novant’anni, che siano pieni di vittorie. Perché non vogliamo essere secondi né terzi. Vogliamo il primo posto”.

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