(...) da anni. Non sono sempre gli stessi e qui sta linghippo. Sì, loro arrivano, piazzano roulotte e camper sgangherati, standono i fili per il bucato, accendono fuochi per cucinare e usano gli angoli come servizi igienici. Poi, allarrivo dei vigili, tre o quattro giorni dopo (il tempo di avere i documenti), loro se ne vanno. Il piazzale è una discarica, gli operatori Amiu arrivano e pazientemente puliscono, rassegnati al peggio. A volte raccolgono anche 200 chili di spazzatura tutta insieme. Passano poche ore e altre roulotte prendono il posto delle precedenti. E si ricomincia.
«Non è questione di razzismo - guardi - commenta una donna con la borsa della spesa - è che ci vergogniamo se qualcuno ci viene a trovare, se ci raggiungono gli amici e si affacciano alle finestre. Sembra di essere nel terzo mondo, non a Genova». Lesasperazione cresce di pari passo con il malumore. Le tasse sono alte, compreso lIci. Ma la tutela che un Comune come quello di Genova dovrebbe fornire ai suoi cittadini è scomparsa. Siamo a 800 metri dalla stazione Brignole, a un chilometro da via Venti, salotto buono delle città, ma nessuno ci giurerebbe qui. Da queste parti i rom si danno il cambio con nomadi «nostrani», qualcuno giura di sentir parlare siciliano tra un camper e laltro. Il nocciolo non cambia.
E a dar voce ai genovesi che si sentono abbandonati da unamministrazione comunale che fa finta di non vedere ci sono solo i consiglieri di Alleanza Nazionale che hanno appena cominciato la loro battaglia contro i «favoritismi» di Tursi ai nomadi.
«Prima i diritti dei cittadini genovesi» si legge in un volantino distribuito dai consiglieri Barbagallo, Bernabò Brea, Murolo, Praticò, Plinio e Saso. Tra una settimana, il 7 luglio, si mobiliteranno per una manifestazione che si svolgerà in via XX Settembre dalle 15 alle 19, con una raccolta firme.
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