Marcegaglia: «Riforma ok Bisogna premiare solo chi ottiene risultati»

RomaEmma Marcegaglia chiede a Mariastella Gelmini di non fermarsi e di procedere sulla strada delle riforme. A Confindustria in particolare interessa l’intervento sugli Istituti Tecnici, già allo studio del governo, per promuovere scambi più stretti e proficui tra gli istituti e il mondo delle imprese. Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica partecipa agli Stati Generali dei direttori di Confindustria a Sanremo ed incassa la promozione degli imprenditori sui provvedimenti appena varati.
«Questo è un decreto che taglia alcuni costi e mette a posto alcuni numeri ma non bisogna fermarsi qui - dice il presidente di Confindustria -. È necessario varare una riforma sul merito, sull’efficienza e sulla qualità. Quello che è stato fatto andava fatto, ora bisogna continuare su questi temi». E a chi attacca il governo, studenti e professori, la Marcegaglia ribadisce che difendere lo status quo non è possibile: «La scuola italiana così com’è non va bene. A chi protesta dico che dovrebbe guardare la classifica a livello europeo. Siamo sempre stati agli ultimi posti: non possiamo andare avanti così». Alla Gelmini la Marcegaglia poi spiega di aver apprezzato «le aperture fatte sui ricercatori e l’attenzione posta al merito e all’efficienza degli Atenei». E anche sullo sgradevole capitolo dei tagli, che hanno scatenato la protesta di studenti e professori la Marcegaglia va incontro alle scelte del governo. «Ci sono riduzioni di spesa che andavano fatte perché se guardiamo i parametri europei rispetto a quelli italiani i nostri sono assolutamente fuori luogo - insiste -. Ora bisogna continuare in questa direzione e portare avanti il progetto di riforma».
Con il decreto già approvato in via definitiva sulla scuola e quello «tecnico» licenziato dal consiglio dei ministri sugli Atenei giovedì scorso, il lavoro della Gelmini è appena iniziato. Per quanto riguarda la ristrutturazione degli Istituti Tecnici e Professionali è già prevista una riduzione dell’orario massimo da 40 a 32 ore. Più in generale in tutta l’istruzione superiore si va verso una netta riduzione degli indirizzi e delle sperimentazioni che attualmente sono circa 900. Decisamente troppi per la Gelmini che oltretutto ne aveva sottolineato «l’inefficienza rispetto alle esigenze formative». Si punta proprio ad asciugare gli istituti tecnici e professionali, eliminando le duplicazioni, come ad esempio l’istituto tecnico-commerciale affiancato dall’istituto professionale per il commercio.
Per il ministro Gelmini comunque sembra impossibile chiudere una giornata senza portarsi dietro qualche scia di polemiche, anche al convegno degli industriali. L’incontro era stato organizzato «a porte chiuse» e non era prevista la presenza dei giornalisti. I cronisti comunque si sono fatti avanti per avere qualche dichiarazione dal ministro, che però non ha parlato ed è poi stata accusata di aver chiesto di allontanare la stampa dall’Hotel Royal, dove si svolgevano appunto gli stati generali degli industriali.

Circostanza smentita prima dal ministero e poi ufficialmente anche da Confindustria che ha spiegato come la Gelmini fosse soltanto un’ospite e non avesse chiesto nulla. Precisazioni inutili perché la Federazione nazionale della Stampa e l’Associazione ligure della stampa hanno protestato ufficialmente contro il ministro «che non ha rispettato i giornalisti».

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