Un marchio per la casa sostenibile

Formigoni e Moratti: «Basta ideologie, sviluppo e ambiente sono compatibili»

da Milano

Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, e Letizia Moratti, sindaco di Milano, chiedono a gran voce: «Un marchio per la casa sostenibile», il primo. «Un metro quadrato di verde per ogni metro quadrato di area dismessa», la seconda.
La Moratti e Formigoni sono intervenuti all’Eco Real Estate Forum, organizzato da Eire, la rassegna dell’immobiliare in corso a Fieramilano.
«Riteniamo necessario - ha detto il governatore - definire un marchio di “Casa sostenibile” e abbiamo aderito all’idea di costituire un’associazione italiana da affiliare al World Green Building Council, l’organizzazione internazionale non profit che ha lo scopo di promuovere l’edilizia sostenibile».
Formigoni ha precisato che la nuova associazione dovrà essere capace di coinvolgere istituzioni, costruttori, progettisti e onlus. Va poi messo a punto un sistema di certificazione in linea con i protocolli dell’Istituto per l’innovazione e la trasparenza negli appalti e la compatibilità ambientale (Itaca). Il presidente lombardo ha lanciato quindi il suggestivo modello di «urbanistica della responsabilità. Va messa al bando - ha ripetuto Formigoni - ogni tentazione ideologica di contrapporre la tutela dell’ambiente allo sviluppo».
Subito al sodo il sindaco: «Per ogni metro quadrato di aree dismesse - ha detto rivolgendosi agli operatori immobiliari - fate corrispondere un metro quadrato di verde o di servizi. Per costruire una città sostenibile dobbiamo essere insieme, perché soltanto insieme possiamo fare di Milano un esempio nel mondo». Ed ha sottolineato gli sforzi di Palazzo Marino per avviare una trasformazione urbanistica della città in linea con una visione ecosostenibile dello sviluppo.
«Vogliamo fare di Milano - ha concluso - una città che sia riconosciuta nel mondo per la sua attenzione all’ambiente, che fornisca risposte concrete in linea con la propria tradizione senza inseguire gli stereotipi di altre città. Credo tuttavia che un sindaco non debba imporre la propria visione di città, ma ascoltare i cittadini per costruire dal basso una nuova idea di città».


«Il turismo italiano nel mirino degli investitori internazionali», invece, è stato il tema del workshop organizzato da Turismo Re e da Agire (Associazione Golf Italiana Real Estate), il cui presidente, Fabio Tonello, ha detto: «Da 30 anni sento dire che il nostro Paese potrebbe vivere solo di Turismo. Abbiamo solo parlato. Bisogna fare squadra tra pubblico e privato e magari fare anche un passo indietro nella delega alle Regioni sul Turismo: serve un ministero con poteri di pianificazione territoriale».

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