Marchionne a gamba tesa: «Con Bombassei rientriamo»

Marchionne a gamba tesa: «Con Bombassei rientriamo»

Nella partita a due per il vertice di Confindustria entra a gamba tesa Sergio Marchionne. Lo fa, con il suo solito modo dirompente, servendo però un formidabile assist all’amico Alberto Bombassei, patron della Brembo. E spiazzando, a questo punto, il favorito nella corsa alla presidenza: Giorgio Squinzi, numero uno di Mapei. A un mese dalle elezioni del successore di Emma Marcegaglia, l’intervento di Marchionne, che preannuncia un clamoroso rientro della Fiat in Confindustria nel caso venisse nominato Bombassei, rischia ora di sparigliare le carte e ridisegnare gli equilibri. Per Viale dell’Astronomia, infatti, il ritorno nell’organizzazione del Lingotto rappresenterebbe un toccasana in tutti i sensi: come forza d’urto, immagine e anche per le casse, orfane da gennaio del contributo economico assicurato dalla Fiat. «Il programma presentato da Bombassei - scrive di pugno Marchionne in una nota diffusa ieri - è certamente innovativo e votato al radicale cambiamento dell’associazione. Noi ci riconosciamo in questo processo di rinnovamento che, se dovesse essere completato, porrebbe le basi per un rientro della Fiat in Confindustria». «Bombassei - aggiunge l’ad di Fiat e Chrysler - è un uomo aperto al dialogo, all’innovazione e al cambiamento. Queste sue doti sarebbero molto utili a Confindustria che dovrà essere profondamente rinnovata per partecipare, da protagonista, alla modernizzazione del nostro Paese, in linea con le riforme che il governo Monti sta portando avanti». E poi l’immancabile stilettata a Marcegaglia, con la quale Marchionne ha polemizzato più volte: «Il modo di operare che Confindustria ha attuato fino a oggi non basta più». Un accenno, nella nota, anche a Squinzi sul quale, precisa, «non mi posso pronunciare perché non lo conosco personalmente». Al numero uno di Mapei, Marchionne riconosce comunque di essere, come Bombassei, «un grande industriale e una persona per bene».
L’intervento di Marchionne ha subito scatenato le reazioni della base. C’è chi si schiera con l’ad del Lingotto e, quindi, è pro Bombassei, come Andrea Merloni («lo appoggerò e credo che lo farà anche Confindustria Marche; spero si possa tornare a un’organizzazione più efficiente e meno politica, dove la territorialità non sia solo espressione di poltrone»), e chi, invece, dimostra di non aver digerito l’intrusione.

«Mi stupiscono le sue parole - risponde piccato Jacopo Morelli, presidente dei Giovani imprenditori -; Confindustria ha le porte sempre aperte per chi vuole entrare o chi pensa di rientrare, ma deve esistere il concetto della pari dignità tra imprese e imprese, indipendentemente dal nome del futuro presidente». Per Squinzi, ora, il rischio è che qualcuno dei suoi sostenitori possa cambiare cavallo. E senza lui al vertice di Confindustria, Marcegaglia non potrà ambire alla presidenza del Sole 24 Ore.

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