Pierluigi Bonora
da Milano
Alla fine Karl-Heinz Kalbfell è finito ko. Per il cinquantaseienne ex pugile tedesco, arrivato in Italia dopo aver ricoperto incarichi di vertice nel Bmw Group, la travagliata esperienza alla Fiat si è conclusa ufficialmente giovedì sera. Ieri mattina il comunicato con cui il Lingotto comunicava il cambio della guardia al volante della Maserati: via Kalbfell e avanti Roberto Ronchi, già direttore commerciale a Modena dal 2002 al 2005, che sarà amministratore delegato del Tridente. Ronchi, precisa la nota, manterrà anche la responsabilità per le flotte aziendali di Fiat Auto. Il ko di Kalbfell è arrivato dopo il duro colpo subìto lo scorso autunno quando, nel periodo del Salone di Francoforte, al manager giunto a Torino dopo aver guidato la Rolls-Royce era stata tolta la responsabilità del marchio Alfa Romeo. Ora, a pochi giorni dellapertura di un altro importante salone, quello di Parigi, il nuovo siluro, con laffondamento definitivo. Kalbfell, convocato a Torino giovedì nel tardo pomeriggio, è stato informato delle decisioni prese dallamministratore delegato Sergio Marchionne.
Chiamato in Italia da Herbert Demel, lex capo di Fiat Auto pure lui licenziato da Marchionne che ne ha preso il posto, non ha mai avuto vita facile nel gruppo torinese. Prima allAlfa, dove aveva pagato con la perdita del posto lavvio stentato della gamma 159, nemmeno alla guida del polo sportivo Alfa-Maserati e del Tridente il tedesco è riuscito a convincere Marchionne. Da mesi si dava per imminente la sua fuoriuscita, ma il piano di sviluppo per lazienda emiliana, approvato dal gruppo e illustrato proprio con unintervista al Giornale, sembravano aver aperto spiragli per una sua riconferma. Invece niente. E ancora una volta Maserati si è rivelata una società «divora ad». Kalbfell era subentrato allinizio del 2005 allinglese Martin Leach. Lex numero uno di Ford Europa e mancato capo di Fiat Auto è durato a Modena solo 8 mesi.
Toccherà ora a Ronchi, 47 anni, già da oggi nel suo nuovo ufficio di via Ciro Menotti, condurre in porto il risanamento della casa automobilistica. Scorporata lo scorso anno dalla Ferrari, restata comunque principale fornitore, nelle aspettative di Kalbfell lanno del cambio di rotta della Maserati sarebbe stato il prossimo. Chiave di volta per il ritorno allutile, previsto dal tedesco nel 2008, le due novità in arrivo nel 2007: Quattroporte automatica e nuovo Coupé, mentre a Parigi la settimana prossima debutterà il primo prodotto nato dalle sinergie con Torino, la supercar Alfa 8C. A Marchionne, probabilmente, non è bastato lo sforzo compiuto da Kalbfell per portare i volumi dalle attuali 5.600 unità a una stima di 8.500 nel 2008 e 9mila due anni dopo. E nemmeno i primi segnali di miglioramento arrivati alla fine del secondo trimestre: perdite ridotte da 24 a 7 milioni «grazie alle efficienze praticate sui costi», è scritto nellultima relazione trimestrale del Lingotto.
Al di là del mancato feeling con Marchionne, Kalbfell non si è mai integrato nel gruppo torinese. «Il tedesco - commenta chi lo conosce bene - non è entrato in sintonia con lo spirito Fiat. È una persona che per certi versi assomiglia molto a Bob Lutz, il numero due della General Motors e grande vecchio del settore: massima competenza e altrettanta considerazione di se stesso. AllAlfa Romeo si era scontrato con lambiente circostante per i suoi metodi tedeschi. Quando era alla Rolls-Royce aveva rilasciato unintervista ad Autocar in cui delineava il futuro della marca: qualche settimana dopo laddio e lapprodo in Italia. E anche stavolta, dopo lintervista al Giornale, è successo quello che è successo. Una coincidenza che non può sfuggire agli addetti ai lavori. Limprovviso anche se prevedibile cambio della guardia a Modena suona come ultima chance che Marchionne concede al Tridente.
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