Centomila euro per assicurarsi il controllo di viale Sarca. Ma anche 250 euro in via Toscana per sette giorni. Tanto aveva chiesto il capo degli sfruttatori romeni a un albanese che voleva «affacciarsi» agli affari con una propria scuderia di donne. Laffare non è andato in porto, né andrà mai in porto, perché luomo è stato arrestato dai carabinieri di Monza, al termine delle indagini coordinate dal pm Ester Nocera, con laccusa di riduzione in schiavitù, vista la ferocia con cui reclutava le ragazze e le costringeva a prostituirsi.
Marian «Marin» Stoica, nato 51 anni fa a Giurgiu, porto sul Danubio a 60 chilometri a sud est di Bucarest, aveva messo in piedi unorganizzazione in grado di gestire non meno di 100 donne e capace di fruttare fino a 5 milioni di euro allanno. In gran parte reinvestiti in proprietà immobiliari in Romania, dove Marin aveva acquistato una sorta di piccola reggia. Stoica aveva via via aggregato alla banda 66 complici tra parenti e famigliari, tutti di Giurgiu, dove venivano reclutate la maggior parte delle ragazze.
Reclutamento che avveniva nei modi più disparati. Cera il marito che aveva «venduto» la moglie e poi minacciata per telefono «Ti ammazzo il figlio» perché non produceva abbastanza. Ma non sono mancati tristissimi casi di giovani, anche quattordicenni, rapite dallorfanotrofio locale, infilate nel cofano di unauto e spedite a Milano dove arrivano ancora in pigiama. E ancora: una ragazza nuda sul terrazzino dinverno, i piedi nellacqua gelida, unaltra spedita sul marciapiede con un braccio rotto a forza di botte. Un sicurezza e una protervia tradotte anche nella pretesa di «affittare» ad altre bande di sfruttatori tratti di strada: via Toscana a 250 euro per sette giorni, viale Sarca 100mila a tempo indeterminato.
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