Cronache

Tra mare e vigneti delle Cinque Terre

Tra mare e vigneti delle Cinque Terre

Il levante della Liguria è tutto in fermento nell’attesa del Giro d’Italia, proprio come se l’omino a forma di «g» che fa tutt’uno con la sua bicicletta lanciata in corsa (logo del Giro) fosse diretto solo lì, in quel paesaggio e in quelle strade sospese tra il mare e i vigneti, nelle Cinque Terre. Non a caso, del resto, la decima tappa delola carovana rosa sarà ancora, come lo scorso anno, soprannominata «Tappa Cinque Terre».
Una volta partito da Lido di Camaiore, martedì 22 maggio, il Giro attraverserà la provincia spezzina, toccando prima il centro di La Spezia in via Chiodo e corso Cavour, poi Biassa dove è previsto il traguardo a premi dedicato ad Aurelio Del Rio, ex ciclista spezzino che vanta tra le numerose vittorie una sullo Stelvio.
Il Giro continuerà nel territorio del Parco Nazionale delle Cinque Terre, sulla via litoranea proseguendo per l’arco che la provinciale dei santuari descrive sino all’innesto Pignone-Levanto, non prima di aver regalato una vista mozzafiato delle Cinque Terre dall’alto. Lasciandosi alle spalle il mare per addentrarsi in Val di Vara, il Giro attraverserà Montale, Carrodano, Sesta Godano, San Pietro Vara e Varese Ligure. Il superamento del Passo della Biscia consentirà alla carovana rosa di raggiungere nuovamente la costa e quindi la riviera, toccando Sestri e Chiavari in direzione Genova fino al «traguardo Garibaldi» di Quarto dei Mille, anche se sarà lo strappo finale verso il santuario della Madonna della Guardia a regalare a ciclisti e appassionati l’emozione della vittoria.
«È una tappa importante - spiega Sergio D’Imporzano, responsabile dei “traguardi intermedi” e appassionato di viticoltura, originario delle Cinque Terre - che detiene il primato della lunghezza, 250 chilometri, e grazie al finale in salita, dovrebbe compiere la selezione decisiva per stabilire che indosserà la maglia rosa 2007».
Insomma, si ragiona di Liguria, ma da queste parti si pensa in chiave Cinque Terre.

Del resto tutti sono più che felici di ospitare la storica manifestazione, e si danno un gran daffare per la buona riuscita della tappa, una tappa che in qualche modo racconta le similitudini possibili tra l’uomo, lo sport e il paesaggio stesso delle Cinque Terre: l’uomo legato alla terra e lo sportivo legato alla bicicletta con l’elemento unificante della fatica e della voglia di oltrepassare i limiti naturali, lasciando un segno tangibile del proprio passaggio.

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