Maria Barba

Sua madre era una nobile siciliana e suo padre, palermitano, era magistrato a Catanzaro. Qui nel 1884 nacque Maria, decima di dodici figli. Aveva due anni quando la famiglia tornò a Palermo. Maria studiò anche il pianoforte e crebbe in modo spensierato fino a quando, assistendo alla cerimonia con cui una sua parente si faceva suora, comprese che quella era la sua vocazione. Nel 1904 morì suo padre. Nel 1910 pellegrinò a Roma e fu ricevuta da s. Pio X. Nel 1914 morì anche la madre e solo dopo altri cinque anni, a causa dell'ostinata opposizione dei fratelli, Maria poté entrare tra le Carmelitane Scalze di Ragusa. Aveva ormai trentacinque anni. Prese il nome di suor Maria Candida dell'Eucarestia. Fece di tutto, dalla cuoca alla portinaia, alla sacrestana, alla maestra delle novizie. Nel 1924 venne eletta priora e, salvo un brevissimo intervallo, fu continuamente rieletta fino alla morte. Fedele al suo nome religioso, scrisse un trattatello sull'Eucarestia che ebbe notevole fortuna in seno al suo ordine. Devotissima a s. Teresina di Lisieux (la cui Storia di un'anima era stata determinante per la sua scelta del Carmelo), fu contentissima quando il papa Pio XI beatificò la carmelitana morta ventiquattrenne. Non fu facile la vita del monastero ragusano, specialmente all'ora del passaggio della guerra. Ma fu uno dei centri di irradiamento dell'ordine carmelitano in Sicilia, che vide in quegli stessi anni la fondazione di un notevole numero di monasteri in tutta l'isola. Nel 1947 a madre Maria Candida venne diagnosticato un tumore al fegato.

Se ne andò due anni dopo, nel 1949.

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