Maria ottiene un musical e un teatro tutto per sé

Maria ottiene un musical e un teatro tutto per sé

L’annunciazione dell’Angelo, la passione di Gesù e l’ascensione al cielo. Sono i tre momenti cardine del musical Maria di Nazareth - Una storia che continua spettacolo che debutta lunedì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione nel teatro tenda «La casa di Maria». Una struttura di 2700 posti appositamente costruita a Cinecittà (via Vincenzo Lamaro) per ospitare, fino al 31 maggio 2009, un musical di richiamo mondiale. Lo spettacolo, prodotto da Airam e musicato dal maestro Stelvio Cipriani, è stato presentato in prima mondiale a giugno nell'Aula Paolo VI della Santa Sede davanti a ottomila persone, e nasce da una suggestione della regista Maria Pia Liotta, (autrice del libretto insieme con Adele Dorothy Ciampa, nonché mamma della protagonista, la cantante attrice Alma Manera) la quale, ispirata dalla figura della Santa Vergine - la donna più famosa della storia dell’umanità, messaggera di pace, speranza e amore - ha pensato di attualizzare la vicenda partendo dalla storia di Maria vista come semplice donna terrena. Prima figlia, poi sposa e infine madre. Concedendo qualche licenza poetica alle vicende della Vergine, senza snaturare tanto meno svilire le Sacre Scritture, grazie alla supervisione teologica di padre Stefano De Fiores (studioso mariano) e di don Antonio Tarzia (direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo), il profilo che emerge dal velo di tessuto grezzo di questa creatura è quello di una donna chiamata a un grande compito: partorire il figlio di Dio e donarlo per la salvezza dell’umanità come eucaristia del mondo.
Un semplice cono di luce, un segmento di voce, proiezione di filmati e scenografie imponenti. Dosando questi ingredienti alla spiritualità del libretto, il musical prova a mantenere in equilibrio l’umanizzazione di Maria con la grandezza del suo mistero. Per la prima volta su un palcoscenico la protagonista infatti è Maria di Nazareth, interprete «umanizzata» della storia su cui si fonda il Cristianesimo: Maria la bella fornaia ebrea che impasta il pane, che respinge le avance del diabolico Barabba (un venditore di armi) e si innamora del mite Giuseppe. Nel ruolo di colei che accetta benedicente la volontà di Dio e partorisce il Salvatore consapevole della gravità e dell’importanza del suo compito, c’è Alma Manera, voce intensa e forte presenza scenica. Con lei, protagonista con Carla Fracci nel 2005 in Nozze di sangue di Garcia Lorca, regia di Beppe Menegatti, c’è un cast di 40 giovani attori e 12 ballerini coordinati da Luciano Cannito.


Suggestive le scenografie, che riproducono i luoghi in cui Maria ha vissuto - dal cortile di casa di Anna e Gioacchino, dove da bimba Maria assiste alla preparazione del pane per la celebrazione del Kiddush, al Tempio in cui Gesù adulto entra per insegnare le Scritture - e un plauso ai costumi, riprodotti con attenzione filologica da Rosanna Grassia, e all’immagine grafica di Maria affidata allo scultore Silvio Amelio.

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