Così diverse e così distanti, eppure inaspettatamente così vicine. Édith Piaf e Marilyn Monroe potrebbero sembrare tra loro aliene: la prima con una voce salda e teatrale, la seconda con una voce morbida e sensuale, la prima di aspetto non avvenente ma di grande carisma, la seconda bellissima e prorompente e al contempo fragile "come una candela vento". Eppure la musica e le biografie narrate sul palcoscenico del Teatro Gerolamo rispettivamente domani e domenica, con i due concerti-spettacolo "Édith Piaf, l'anima in jazz" (ore 20) e "Marilyn in jazz" (ore 16) mostreranno al pubblico un filo rosso, ancorché invisibile, tra queste due donne speciali, ancora oggi a buon diritto definite "dive". Sono due voci narranti, due band differenti e una sola voce musicale a portare in scena i due spettacoli. A illustrare l'anima di questo progetto è la cantante Beatrice Zanolini: "Quest'anno sono 110 anni dalla nascita di Édith Piaf e nel 2026 saranno 100 anni dalla nascita di Marilyn, mi sembra del tutto naturale celebrarle. Il primo concerto rilegge in chiave jazz alcuni brani celebri della cantautrice francese, da La Vie en Rose a Hymne à l'amour: queste canzoni non nacquero jazz, ciò nonostante diversi artisti jazz nel tempo hanno sempre sentito lo stimolo di reinterpretarle. Marilyn e jazz, e intendo soprattutto il genere swing, sono invece sempre andati di pari passo: nel secondo concerto sono previsti brani legati alla storia dell'attrice e cantante americana, come Bye Bye Baby e Diamonds are a Girl's Best Friend, ma anche alcuni che o appartengono alla sua epoca, o le sono stai dedicati, come la stupenda Candle In The Wind di Elton John. La cosa curiosa è che Elton John scrisse anche un brano dedicato alla Piaf dal titolo Cage the Songbird, che descriveva le sue ultime ore di vita". Perché così simili, Piaf e Monroe? La risposta la dà sempre Beatrice Zanolini: "Le voci narranti dei due concerti sono Elda Olivieri per Piaf e Nicola Staravalci per Marilyn: dalle loro parole emergono i punti di contatto biografici e ideali tra le due artiste: entrambe furono toccate da un'infanzia tremenda, sperimentarono l'orfanotrofio, ebbero una vita segnata da sofferenze sentimentali e da abusi. Professionalmente, sia Piaf sia Monroe ottennero un successo immediato, quasi senza gavetta: Édith Piaf fu scoperta per caso da un produttore mentre cantava sotto un ponte mentre Marilyn, determinata sin da giovanissima a ottenere successo, in poco tempo passò dai ruoli di comparsa a essere diva. Infine, entrambe furono artiste molto generose: Édith Piaf scoprì e lanciò Charles Aznavour e Yves Montand, mentre Marilyn andò contro il razzismo dell'epoca nel suo Paese per supportare la nera Ella Fitzgerald, che sarebbe diventata una star del jazz. La diva di Hollywood arrivò a dire che se i locali importanti, e non solo i piccoli club per i neri, l'avessero fatta cantare, lei si sarebbe messa in prima fila a ogni suo concerto, attirando così stampa e cliente".
Sui due concerti Zanolini conclude: "Lo spettacolo su Piaf nasce dalla mia collaborazione con il fisarmonicista Daniele Boggini e vedrà un ensemble con Marco Ricci al contrabbasso Mauro Pesenti alla batteria e Val Bonetti alla chitarra, mentre il live su Marilyn solitamente conta su una formazione a orchestrra swing coi fiati, con la quale tempo fa ci esibimmo al Blue Note. Le dimensioni del Teatro Gerolamo ci hanno fatto optare per una formazione jazz che conferma Marco Ricci al contrabbasso e poi ha Gabriele Comeglio al sax, Marco Castiglioni alla batteria e Claudio Angeleri al piano".