A Marino piace lo spinello fai-da-te Giovanardi: "È un irresponsabile"

La pericolosa ricetta del candidato alla segreteria del Pd: via libera alle coltivazioni in proprio della cannabis per sconfiggere i narcotrafficanti

A Marino piace lo spinello fai-da-te 
Giovanardi: "È un irresponsabile"

Roma - Via libera alla canna fatta in casa, magari in un piccolo orto sul terrazzino. Se lo scopo del senatore Ignazio Marino, candidato segretario alle primarie del Pd, era quello di avere un titolo sui giornali l’obbiettivo è raggiunto. Marino coglie l’occasione di un’intervista all’emittente radiofonica Rtl per riaprire un dibattito piuttosto consunto, ovvero quello sulla depenalizzazione delle droghe leggere. E visto che potrebbe apparire una proposta superata e non fare abbastanza notizia l’eminente chirurgo rilancia e apre pure alla coltivazione in casa propria della cannabis. «Tra le battaglie di civiltà si può inserire la depenalizzazione delle droghe leggere - dice Marino -. D’altra parte già in un referendum negli anni ’90 il 54 per cento degli italiani aveva affermato il principio della depenalizzazione per l’uso personale». Per la verità l’uso personale non è punito penalmente dalla legge attuale che prevede sanzioni amministrative.

Ma la depenalizzazione per il consumo è solo la premessa del discorso di Marino. «Arriverei anche a fare una piccola provocazione - aggiunge -. Se consideriamo che molti criminali si arricchiscono sul traffico della cannabis, cioè della sostanza che serve per farsi uno spinello, per quale motivo non potremmo depenalizzare ma anche autorizzare la coltivazione di una piantina a casa di una persona che ne vuole fare uso, in modo che non debba rivolgersi allo spacciatore quindi alla attività criminale in una piazza della sua città esponendosi al rischio di acquistare sostanze che possono essere anche pericolose, sottraendo così alla criminalità organizzata un traffico redditizio?». In questo modo, aggiunge Marino, «un genitore si sentirebbe molto più sicuro» perché anche se il figlio «ogni tanto si fa uno spinello» se lo farebbe però con la «piantina coltivata sul terrazzo» evitando di affidarsi «al traffico della criminalità organizzata per acquisire la stessa sostanza». Che un genitore possa sentirsi rassicurato dal fatto che il proprio figlio, magari pure minorenne, coltivi cannabis sul terrazzo, è perlomeno contestabile.

La proposta di Marino ovviamente provoca l’immediata reazione di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga, che tra l’altro da anni denuncia il legame tra incidenti stradali mortali e abuso di stupefacenti. «Marino dovrebbe vergognarsi delle sue irresponsabili dichiarazioni sulla droga, non sa di cosa parla», dice Giovanardi che ricorda come nel nostro ordinamento l’uso personale «non costituisce reato penalmente perseguibile». E Giovanardi a questo punto si chiede «se il senatore Marino non voglia depenalizzare anche lo spaccio di droga».

Giovanardi poi ricorda come sia «universalmente riconosciuto che i principi attivi dei cannabinoidi producano danni neurocognitivi ai consumatori, in particolare a chi ne fa uso in giovane età».

Infine Giovanardi giudica «avvilente pensare che il grande impegno delle istituzioni, del privato sociale e delle famiglie per informare ed educare i giovani riguardo ai rischi mortali dell’uso degli stupefacenti sia contraddetto da battute dilettantesche di cattivi maestri».

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