Cronaca locale

Mark Knopfler, l’ex Dire Straits che incanta con la sua musica

Grande spettacolo questa sera al Forum di Assago: un mix di rock, pop, blues e country per gli appassionati che seguono da vent’anni l’imprevedibile musicista di Glasgow

Ferruccio Gattuso

Basta guardarlo suonare, lo sguardo fisso sullo strumento prediletto, le dita scrupolosamente impegnate nella suggestiva ginnastica del finger picking, per capire come Mark Knopfler (cognome ostico, mai cambiato cedendo alla ragioni dello show business, e già questo è un indizio) gestisca la sua notorietà, il suo successo e il suo ruolo di icona del rock anglosassone con tutta la seraficità del mondo.
Lui, ieri come oggi, è sempre rimasto un musicista: lo sarebbe stato da anonimo strumentista di Scozia (è nato a Glasgow il 12 agosto del 1949), lo è da ex Dire Straits, protagonista di successi stratosferici negli anni Ottanta, desiderato compagno di musica da svariati colleghi di fama internazionale (Eric Clapton, Sting), stimato compositore di colonne sonore per il cinema. Ricordati che sei un uomo, sibilavano nell'orecchio dei grandi generali romani portati in trionfo nelle vie della Roma antica: beh, Mark Knopfler questo non se l'è mai dimenticato, né ora che si gode il buon successo del suo ultimo album Shangri-La e gira il mondo con un tour, né quando ipnotizzava centinaia di migliaia di persone sul palcoscenico del Live Aid sulle note di Money For Nothing o Sultans Of Swing.
Mark Knopfler porta il suo repertorio di rock, pop, blues e country questa sera al Forum di Assago (ore 21, ingresso 30-40 euro più prevendita), e lo fa con la piena consapevolezza di dover rispondere a un pubblico fedele nei decenni e giustamente bramoso di abbeverarsi a tutte le sfumature del suo artista prediletto.
Fuor di metafora, il fuoriclasse delle sei corde non può esimersi di avvicinare ai brani della sua carriera solista quelli del periodo d'oro dei Dire Straits. Anzi, nella scaletta dello spettacolo, Mark Knopfler ha inserito in una piccola riserva i brani più significativi del suo ultimo disco - Back To Tupelo, Song For Sonny Liston, Donegan's Gone e la canzone guida Boom, Like That - per poi sciogliere in tutta libertà, come quei mustang che tanto combacerebbero con le suggestioni country della sua chitarra, i classici del bel tempo che fu, dalla struggente Romeo And Juliet alla contagiosa Sultans Of Swing (canzone di culto proprio nella versione dal vivo, con uno dei crescendo chitarristici più celebri della storia del rock), dalla scherzosa Walk Of Life, alla leggendaria Telegraph Road.
L'occasione di vedere Mark Knofpler dal vivo non è poi così scontata: da rilassato e soddisfatto cinquantaseienne, il chitarrista britannico non muore dalla voglia di esporsi (è anche reduce da un brutto incidente stradale che ancora gli compromette qualche movimento) e si reca in sala d'incisione proprio quando non può farne a meno, sull'onda dell'ispirazione che lo viene a visitare (l'album Shangri-La lo ha inciso nell'omonimo studio di registrazione di Malibu dove sono passati colleghi illustri come Neil Young e Bob Dylan).

D'altronde, anche quando faceva la rockstar, saltuariamente si eclissava dalla dimensione Dire Straits per ritagliarsi avventure di nicchia.

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