«MARKETTE», UN HAPPENING DI CULTO

«MARKETTE», UN HAPPENING DI CULTO

Che bell'inizio scoppiettante, quello di Markette (martedì, mercoledì e giovedì su La 7, ore 23,30). Piero Chiambretti non poteva riprendere con altrettanta efficacia, pieno di energia e di voglia di divertirsi e di divertire. Ritmo, humor, interviste come nei tempi migliori, per far capire che Markette, se saprà andare avanti così, potrà essere uno dei più stuzzicanti programmi della stagione e confermarsi come lo spazio tv cui dare un'occhiata ogni sera, come si faceva una volta con il Costanzo Show. La pausa estiva ha fatto bene alla trasmissione e al conduttore. Da incorniciare, ad esempio, l'intervista a Prodi, un esempio canonico di intervista che assommava sostanza e brillantezza. A cominciare dalla trovata di travestirsi da prete («Così, caro professore, è subito chiaro chi lo è»), per poi proseguire con le provocazioni divertenti («Alle primarie si presentano due ex democristiani come lei e Mastella, due gay come Pecoraro Scanio e Scalfarotto, una figura senza volto e un ex magistrato: non sembra di stare in un reality?»). Ma c'è stato anche spazio per curiosità più serie e strettamente politiche («Se andrà al governo chiamerà Bertinotti come ministro?») cui Prodi ha risposto dando credito all'ipotesi. C'è da scommettere che se Markette andasse in onda in prima serata - in fondo è un peccato che non anticipi l'orario - i giornali riprenderebbero ogni volta dialoghi, battute e notizie per darne conto come si fa con le trasmissioni di forte presa popolare. Spostata così avanti nell'orario della serata finisce per essere una trasmissione un po' sprecata, specie ora che sembra voler crescere di spessore e ambizione. Tra le conferme della scorsa stagione ci sono Alfonso Signorini, Costantino della Gherardesca e il segretario radicale Daniele Capezzone di cui si è scoperta, dopo la vena petulante, anche una propensione satirica (manca però ancora della necessaria scioltezza, cosicché molte battute arrivano rigide e «telefonate»). Tra le novità intraviste all'esordio quella di Sabina Negri, moglie del ministro Roberto Calderoli, una sorta di Simona Marchini ancora più stralunata e spiazzante, uno di quei personaggi che piacerebbero probabilmente a Renzo Arbore.

Markette, partito l'anno scorso come una semplice occasione di intrattenimento scanzonato, rischia piacevolmente di diventare un happening di culto, giocosamene sfrontato, in cui personaggi vecchi e nuovi vengono a turno mischiati, proposti, defilati e poi riproposti a seconda delle necessità e degli umori del momento. Nella squadra ce ne sono fin troppi, e spetterà a Chiambretti farli ruotare con perizia.

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