Cronaca locale

Maroni a Milano per rilanciare la Lega

Oggi arriva a Palazzo Marino per bocciare la ricetta tutta tasse di Pisapia. E domani in via Bellerio presenta il congresso federale di sabato e domenica ad Assago che chiuderà l'era di Umberto Magno per aprire quella dei Barbari sognanti

Riparte da Milano l'offensiva di una Lega crollata nei sondaggi dopo gli scandali della family Bossi scoperchiati dalle indagini giudiziarie. E adesso la vera parola d'ordine in via Bellerio è "tornare al territorio", un comandamento per la verità mai davvero trascurato dagli uomini del Carroccio. Ma che oggi con l'aria di elezioni alle porte (magari anche quelle regionali) diventa sempre più irrinunciabile.
E così oggi a Palazzo Marino ci sarà addirittura l'inedita apparizione di Roberto Maroni, ormai di fatto il leader in pectore del popolo leghista. L'occasione è la seduta del consiglio comunale sul Bilancio che ha visto i banchi del Carroccio scatenati in una feroce opposizione alla ricetta tutta tasse che ancora una volta il sindaco Giuliano Pisapia e la sua giunta vogliono propinare ai milanesi. Ecco perché, come ha annunciato il neo segretario lombardo Matteo Salvini che almeno per il momento è ancora capogruppo (in attesa di cedere la sua poltrona al segretario cittadino Igor Iezzi e i gradi del comando al consigliere ed ex assessore nella giunta Moratti Alessandro Morelli) ha annunciato che Maroni arriverà per incontrare la delegazione e «si berrà con loro un caffè».
«Siamo contenti - hanno risposto e non c'era da dubitarne i consiglieri del gruppo leghista - che Roberto Maroni venga a sostenere la battaglia che da settimane stiamo conducendo in consiglio contro la giunta Pisapia che sta massacrando con ogni genere di tasse i milanesi. La Lega Nord, unica forza di vera opposizione contro la premiata ditta Monti-Pisapia si impegna a continuare giorno e notte la sua battaglia a tutela dei milanesi, soprattutto di quelli che abitano nelle nostre periferie».
Domani pomeriggio, invece, nella sede di via Bellerio la presentazione del congresso federale di sabato e domenica in programma ad Assago. Prevedibile la nomina, probabilmente per acclamazione dato che al momento sembra sarà il candidato unico, dello stesso Maroni alla guida del movimento. Che chiuderà così l'era Bossi per aprire quella dei "barbari sognanti".

Ma il voto dei 557 delegati eletti nelle sezioni servirà soprattutto a eleggere i membri del consiglio federale e i probiviri. Passo importante per un partito che vuol passare dalla monarchia assoluta di Umberto Magno alla democrazia partecipata promessa da Maroni.

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