(...) E infatti lo stesso Maroni ha gioco facile nella replica. «Dal sindaco - ha detto il ministro - sono stato accusato in modo comico di essere responsabile di tutto. Dico in modo comico perché contemporaneamente il sindaco ha elogiato loperato delle forze dellordine, dicendo che la colpa è del ministro. Allora, quando si arrestano i mafiosi non è merito del ministro ma delle forze dellordine, quando succede lincidente non è colpa delle forze dellordine ma è colpa del ministro. Io ho le spalle larghe e ci faccio una risata sopra. Ma sono qui per accertare le responsabilità, per prendermi le responsabilità».
Ospite di Bruno Vespa a «Porta a Porta», Maroni ha anche poi gelato Walter Veltroni che lo accusava di aver sottovalutato i rischi collegati alla partita. Sbugiardando anche quei giornali, persino locali, che ieri hanno riferito di un fax arrivato da Belgrado con la segnalazione di massima allerta. «Lunico fax significativo che abbiamo ricevuto dallInterpol di Belgrado parlava di circa cento tifosi serbi divisi in due gruppi, che sarebbero tornati a casa in serata - conferma rileggendo quella carta - Non abbiamo avuto alcuna segnalazione di delinquenti». Maroni piuttosto ha spiegato che «a Genova non cerano le condizioni per il pre filtraggio dei tifosi, le forze dellordine hanno deciso di farli entrare per contenerli dentro il loro settore». Qui lunica sfumatura meno decisa, che eventualmente riguarda però una scelta fatta sul posto: «È una valutazione tecnica che non mi sento di contestare». Il ministro ha poi sottolineato che «lo stadio di Genova è a norma», ed ha suggerito però che «si faccia un elenco degli stadi che possono avere dei rischi alti».
Il sindaco Vincenzi, informata delle parole di Maroni, non ha replicato. Restano così le sue parole del giorno prima. Quelle con le quali applaudiva anche i genovesi presenti allo stadio per la loro reazione alle violenze dei serbi. Applaudiva cioè chi ha rivolto alla polizia entrata in campo linvito: «Uccideteli, uccideteli». E chi ha «salutato» i duemila serbi al grido di «Siete solo zingari di m...».
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