Marr, un dividendo da record

Si appresta a staccare in favore dei propri soci un dividendo molto pesante: 0,64 euro su una quotazione che ieri in chiusura era di 8,5 (6,5 euro in gennaio); pari quindi al 7,5%, uno dei più generosi tra le società quotate, una redditività che fa impallidire qualunque obbligazione o titolo di Stato

Marr, leader incontrastata nel settore di distribuzione alimentare alla ristorazione e quotata al segmento Star di Piazza Affari, si appresta a staccare in favore dei propri soci un dividendo molto pesante: 0,64 euro su una quotazione che ieri in chiusura era di 8,5 (6,5 euro in gennaio); pari quindi al 7,5%, uno dei più generosi tra le società quotate, una redditività che fa impallidire qualunque obbligazione o titolo di Stato. In realtà, per essere precisi, non si tratta di un'unica cedola: infatti il 31 maggio sarà staccato il dividendo per l'esercizio 2011, fissato in 54 centesimi; il 5 luglio seguirà un “regalo” di 10 centesimi nell'occasione del 40mo anniversario della società (non si tratta di un dividendo straordinario perchè non attinge a riserve). Ma anche i soli 54 centesimi sono in aumento sugli esercizi precedenti (0,50 lo scorso anno, 0,46 nel 2010), confermando la crescente redditività della società. Come mai due diverse date per la remunerazione del titolo? La ragione, spiegata dall'amministratore delegato Ugo Ravanelli, è duplice: da un lato fare in modo che gli azionisti possano correttamente paragonare il dividendo del prossimo anno con quello attuale (54 cent), e poi non indurre alcuni importanti azionisti statunitensi a pensare che la società possa impoverirsi distribuendo troppo denaro. Marr è una delle belle società familiari italiane. Controllata al 59% dalla famiglia Cremonini, è specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari alla ristorazione fuori casa, quindi ristoranti, alberghi, mense, bar. La sua crescita è stata costante nel tempo e nel 2011 ha chiuso il bilancio con ricavi per 1.249 milioni: nel 1996, l'anno dell'inizio della copertura su tutto il territorio nazionale, i ricavi si fermavano a 342 milioni e nel periodo la crescita media è stata pari al 9% all'anno. Mostrando così anche una forza anticiclica, evidente in presenza di una crisi dei consumi, e rafforzata dal fatto che le potenzialità della ristorazione fuori casa in Italia sono superiori (in quanto oggi più bassa) di quelle negli altri Paesi europei. Ampi margini di espansione vengono individuati nel segmento dei bar, dove in Italia viene consumato il 40% dei pasti fuori casa. Marr è leader incontrastata con il 32% di quota di mercato, quando i primi tre concorrenti insieme non superano il 9%. Le vendite del 2011 sono aumentate del 4,7%, l'utile netto dell'8,6%, l'indebitamento si è leggermente limato, mentre è cresciuto da 30,6 a 33,8 milioni il free chash flow. La redditività è prevista in linea anche nel 2012, nonostante la situazione economica, e nei primi mesi l'andamento di Marr si è dimostrato positivo nonostante le nevicate di febbraio e gli scioperi dei trasporti in gennaio. Per l'intero anno si prevede un aumento dell'1,5-2% in volumi, con prezzi in tenuta (più 1,5%).

Nemmeno l'aumento del costo dei carburanti impensierisce l'ad Ravanelli, il quale spiega che il costo del trasporto viene calcolato in euro/chilometro, euro/ chilogrammo e numero di consegne effettuate: basta tenere sotto controllo e rendere più efficienti i diversi parametri per ottenere una strategia di efficienza. Ravanelli si spinge a dire che la società, così com'è, nei prossimi anni potrà raddoppiare il proprio giro d'affari senza appesantire nè i costi nè gli investimenti

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