Sul debito sanitario, Marrazzo fa da sé ma il governo non sembra apprezzare. Allalba di ieri il consiglio regionale, dopo una maratona di 20 ore, ha licenziato lassestamento del bilancio regionale, con una serie di provvedimenti in materia sanitaria. Una sorta di manovra bis, portata a termine grazie a un unico maxiemendamento di 91 commi approvato dal consiglio regionale, che prevede tra laltro la chiusura di tre ospedali - il Forlanini, il San Giacomo e il Nuovo Regina Margherita - la possibilità di sospendere laccreditamento di tutte le strutture private e classificate, Irccs e Policlinici, se entro il 30 settembre non verrà sottoscritto laccordo con la Regione e la proroga fino al giugno 2010 dei contratti ai direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere in carica con verifica semestrale dei risultati conseguiti e il raggiungimento degli obiettivi connessi al piano di rientro.
Misure la cui adeguatezza il governo si riserva di esaminare attraverso un tavolo tecnico convocato ieri sera dal consiglio dei ministri. Di certo però il ministro del Welfare Maurizio Sacconi parla di provvedimenti «in aperto contrasto formale e sostanziale con il piano di rientro liberamente e responsabilmente sottoscritto dal presidente della Regione anche allo scopo di ottenere finanziamenti aggiuntivi dallo Stato». Le misure contenute nellassestamento, prosegue Sacconi, «o sono neutrali perché ripetono contenuti già scontati nel piano, o determinano maggiori oneri come nel caso degli incentivi alla mobilità, o avviano la chiusura di circa 300 posti letto rispetto ai circa 4700 che secondo il piano dovrebbero essere dismessi nel periodo 2007-2009». Non solo. Dal punto di vista istituzionale, continua Sacconi, «la giunta e il consiglio si sono riappropriati dei poteri del commissario arrivando addirittura a proteggere dai poteri commissariali tutti i direttori generali delle aziende sanitarie. Il governo e le regioni tutte - conclude - dovranno operare per salvaguardare i piani di rientro, la loro credibilità, la stessa coesione nazionale che in caso di loro fallimento sarebbe compromessa».
Insomma, la spaccatura tra governo nazionale e governo regionale sul rientro del deficit sanitario ormai è una voragine. E di certo non ha bendisposto Palazzo Chigi lo sgarbo istituzionale di cui si è reso protagonista Marrazzo che, con il pretesto della seduta fiume per il dibattito sullassestamento, ha disertato il tavolo tecnico convocato per lunedì scorso. Poi ieri il governatore ha giocato a fare il finto tonto: «Questi provvedimenti sono pienamente coerenti nella forma e nella sostanza con gli obiettivi del Piano di rientro e con il mandato commissariale contenuto nella deliberazione del Consiglio dei ministri dell11 luglio scorso».
Il colpo di mano sullassestamento di bilancio, oltre ai provvedimenti già elencati, prevede anche che entro il 30 settembre la Regione approvi provvedimenti di riqualificazione dei servizi sanitari del territorio, semplificazione e unificazione dei servizi amministrativi delle aziende sanitarie e il completamento delle procedure di centralizzazione per lacquisto di beni e servizi. Nuove misure sono previste per la mobilità del personale del comparto. Tra queste il «parere motivato» della Regione per bandi di concorso, assunzioni, collaborazioni e consulenze. Per la spesa farmaceutica le novità sono lincremento della distribuzione diretta dei farmaci da parte delle aziende sanitarie, ospedaliere e degli altri enti del servizio sanitario regionale; nuove modalità per la distribuzione in nome e per conto; ridefinizione, entro il 30 settembre 2008, delle misure di contenimento della spesa farmaceutica coerente con lappropiatezza prescrittiva ed estensione a nuove categorie terapeutiche omogenee del limite di rimborsabilità. Per i controlli di appropriatezza, la manovra aumenta quantità e qualità dei controlli e, in caso di violazioni, dispone le conseguenti sanzioni.
Dura lopposizione regionale. «Questo assestamento di bilancio - dice il consigliere regionale del Pdl Romolo Del Balzo - non può che avere un commento negativo, nel metodo e nel merito».
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