Marrazzo visita il cantiere ma l’appalto ancora non c’è

Soltanto a giugno cominceranno i «veri» lavori La Regione: «Saranno ultimati per giugno 2008»

Bene che vada i lavori di ristrutturazione delle gallerie ipogee del Policlinico Umberto I inizieranno non prima della fine di giugno. Fino ad allora ci sarà da provvedere alle scartoffie burocratiche: avviare le procedure necessarie per il capitolato di gara, indire il bando, lasciare che passino i consueti sessanta giorni dalla pubblicazione, fino all’esame delle proposte pervenute. Solo allora potrà essere decretato l’assegnatario dell’appalto, che per 20milioni di euro dovrà ottemperare a soddisfare l’incarico. Quanto a eventuali ritardi nella tabella di marcia la Regione assicura che non ve ne saranno: «Il complesso dei lavori sarà completato per giugno 2008». Parola del governatore Piero Marrazzo che, proprio ieri, ha presenziato a un sopralluogo del mini-cantiere dell’Umberto I dov’è in corso la messa in sicurezza dell’impianto elettrico in una porzione del tunnel. Quella considerata di «somma urgenza», dove per quanto riguarda la ripulitura delle pareti, per fare in fretta e in furia, è stata data una mano di calce pure alle maioliche. A dirla tutta è la «classica romanella». Altra cosa infatti è il prospetto di ristrutturazione per intero.
Solamente tra un anno insomma si potrà constatare se i «tunnel della vergogna», come erano stati chiamati dal settimanale L’Espresso nell’inchiesta di metà gennaio, ritorneranno a quel decoro degno dell’ospedale universitario più grande d’Europa. Una tappa importante perché, come si legge nella delibera del manager dell’Umberto I Ubaldo Montaguti che licenzia le procedure per il bando, segnerà il primo passo verso «la realizzazione del Piano triennale dei lavori elaborato e presentato dal Coordinamento dei servizi tecnici lo scorso 19 dicembre 2006, che prevede in via prioritaria l’avvio di interventi di recupero delle gallerie ipogee con uno stanziamento da finanziare con risorse aziendali». Però leggendo queste poche righe si nota che le coincidenze temporali come non tornano oggi, non tornavano nemmeno tre mesi fa. Già, e il perché è presto detto: all’opinione pubblica due mesi fa è stata data in pasto la notizia che i lavori dell’ipogeo sarebbero stati decisi solo dopo il clamore suscitato dall’articolo dell’Espresso. Macché, è stato proprio il general manager a rendere noto che il progetto era stato già presentato. Un progetto complesso ma comunque «basato su un precedente lavoro riferito al 1987, che - ammette Montaguti - è stato perfezionato nei dettagli tecnologici: illuminazione dell’ipogeo a led, impianto di aerazione e sistema di telecamere per il controllo». Cento telecamere per i 2 Km di percorso: una ogni venti metri. Nemmeno fosse la White House. Ed è curioso che nella pianificazione del controllo a tappeto non sia stata inserita l’area dedicata al monitoraggio, dove posizionare schermi e personale, ma così è. Nell’attesa che dalle parole si passi ai fatti pure l’opposizione regionale avanza qualche perplessità sulle «troppe chiacchiere riferite al progetto e sui fondi ancora bloccati».

Infatti per il vicepresidente della commissione Sanità Stefano De Lillo «la buona volontà del presidente Marrazzo è apprezzabile ma non capiamo quale cantiere dell’Umberto I abbia potuto visitare dato che il passaggio inderogabile delle gare d’appalto, che intende velocizzare, non è stato ancora svolto. Ma non si tratta solo dei lavori delle gallerie: tutti i lavori di ristrutturazione risultano alla luce dei fatti irrealizzabili e che i 114 milioni di euro disponibili sono bloccati».

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