Cronache

Marsigliesi, dopo 22 anni preso Nieto Il bandito del rapimento Amati

Era stato protagonista di una storia d’amore, che fece molto scalpore negli anni ’70, con la giovane figlia di un produttore cinematografico. Dopo 22 anni di latitanza, è stato arrestato in Liguria Daniel Nieto, 63 anni, cittadino francese, ex capo della banda dei Marsigliesi

Genova - Era stato protagonista di una storia d’amore, che fece molto scalpore negli anni ’70, con la giovane figlia di un produttore cinematografico, da lui rapita e violentata. Tradito proprio da quella storia d’amore, era finito in carcere, condannato a 18 anni. Dopo 10 anni era però evaso ed ora, dopo 22 anni di latitanza, è stato arrestato in Liguria dagli agenti della Polizia Ferroviaria. Il protagonista della vicenda è Daniel Nieto, 63 anni, cittadino francese, ex capo della banda dei Marsigliesi che negli anni Settanta a Roma si rese responsabile di diversi gravi reati.

Bandito e gentiluomo Bandito-gentiluomo, Nieto organizzò diversi sequestri di persona caratterizzati da modalità singolarmente signorili nei confronti delle vittime, che venivano trattate in modo particolarmente gentile. Un particolare, questo, che fu poi cristallizzato in varia narrativa relativa alle cronache dell’epoca. Nel 1978, sempre nella capitale, dove si era rifugiato dopo una evasione dalle carceri francesi, Nieto rapì Giovanna Amati, diciottenne figlia di un produttore cinematografico. Durante il sequestro la giovane fu anche violentata, ma ciò non impedì che tra vittima e sequestratore nascesse una storia d’amore. Dopo tre mesi Giovanna fu liberata dietro pagamento di un riscatto di 800 milioni di lire, ma qualche giorno più tardi i due si rividero: un appuntamento galante che costò caro a Nieto, arrestato dalla polizia. Il bandito-gentiluomo fu condannato a 18 anni di carcere e rinchiuso a Volterra. Dieci anni più tardi, durante un permesso premio, Daniel Nieto evase. Fu rintracciato poco dopo a Parigi ed arrestato perchè ritenuto responsabile di una rapina con sequestro di un poliziotto in Belgio. Ma anche da qui riuscì a fuggire. Da allora ha vissuto nella latitanza, fino a qualche giorno fa quando, su un treno proveniente da Milano e diretto a Ventimiglia, gli agenti della Polfer di Genova, nel corso di un controllo, lo hanno arrestato. L’uomo ha mostrato ai poliziotti i suoi documenti ed è emerso che si trattava di un pericoloso pregiudicato. Obbligato a scendere dal treno alla stazione di Genova Principe, Nieto ha commentato: «ci avete messo vent’anni per trovarmi. Eccomi, sono qua, tranquilli. Ormai sono diventato vecchio.

Un tempo sarebbe stato diverso».

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