«A Genova subito più polizia. An insieme agli alleati è pronta per andare al governo. Se per la Lega la priorità è il federalismo, per il partito di Fini né la sicurezza dei cittadini. Genova è in emergenza e mi pare sia stato fatto pochino dalla giunta di centrosinistra. Prodi, poi, ha dimenticato completamente il capoluogo ligure».
È una promessa, quella di Maurizio Gasparri, dopo la sua ultima passeggiata per le strade strette e le piazze di Sampierdarena di un paio di mesi fa. La fa al suo ritorno nella Superba dove ieri sera al Jolly Hotel ha presentato il libro intitolato Il cuore a destra, Rubbettino editore, in vendita nelle librerie a 14 euro. In sala per il libro scritto dall'ex ministro ed ex condirettore del Secolo d'Italia, c'era tutto lo staff di An, da Bornacin a Plinio a Gadolla. Moderatore il responsabile della redazione genovese del Giornale Massimiliano Lussana.
«Marta Vincenzi pensi alla sicurezza dei cittadini genovesi piuttosto che al registro anagrafico delle coppie di fatto - ha poi attaccato ancora Gasparri - si è trattato di una proposta sbagliata e fuori tempo. Per fare nuove famiglie il sindaco ha spaccato la sua famiglia creando forti scontri nel partito democratico genovese. Il progetto è inoltre sbagliato perché già naufragato in altri Comuni che avevano tentato di fare lo stesso e perché in contrasto con i principi laici della Costituzione che vedono la famiglia come un'unione tra un uomo e una donna. Aveva ragione il cardinale Bertone quando diceva di preferire Togliatti a quelli di oggi. Quando arrivarono di fronte a alcune cose i comunisti del dopoguerra si fermarono».
Da Genova a Roma. A margine della presentazione del suo libro, l'ex ministro non ha mancato di lanciare stoccate agli avversari politici.
«Questi referendari dell'ultima ora - ha detto Gasparri - sono mascherati come la banda Bassotti e vogliono cercare di rubare il diritto di votare agli italiani.
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