Marta sempre più sola sulla moschea

Un fronte sempre più largo. Erano partiti in tre, stanno diventando un esercito. L’iniziativa per raccogliere le firme necessarie al referendum consultivo sulla moschea in città, sta incassando un sì dopo l’altro. Ieri è arrivata l’adesione in blocco della lista Biasotti e dei suoi eletti di ogni ordine e grado. «La realizzazione della moschea, sulla quale peraltro non esiste alcun progetto e per la quale non è stata individuata l’area, interessa non solo la sfera religiosa, ma soprattutto la sfera sociale e politica», dicono i consiglieri regionali biasottiani Gianni Macchiavello, Franco Rocca e Angelo Barbero. Ma sulla possibile collocazione della struttura alla Darsena è intervenuto anche il presidente del Municipio centro est Aldo Siri attaccando il sindaco: «Sarebbe una scelta sciagurata- ha detto- in un punto che vorrebbe diventare il volano della città. Sarebbe come se a Roma ne costruissero una davanti al Colosseo, impensabile». Intanto, nell’Italia dei Valori sale la tensione per la mancanza di una linea univoca. Dopo la presa di distanza dalla Vincenzi del consigliere comunale Stefano Anzalone, ha replicato Manuela Cappello che ha a sua volta preso le distanze dal collega di partito. Comunque sia, per chi vorrà sottoscrivere il referendum l’appuntamento è per venerdì alle 11 in via XX settembre, angolo via Ceccardi.


In tema di rapporti con il mondo islamico, ieri si è riproposta anche la polemica tra Gianni Plinio (An) e l’assessore regionale Claudio Montaldo dopo che la legge regionale sulla circoncisione rituale, che stanzia novantamila euro per permettere alle famiglie di effettuare l’intervento nelle strutture pubbliche, è stata bloccata dagli uffici tecnici del ministero delle politiche sociali, «Andiamo avanti lo stesso nel rispetto della vita, dei bambini e della tolleranza» ha ribadito Montaldo. «Un provvedimento inaccettabile- gli ha risposto Plinio-. Di questo passo rischiamo che venga finanziata con soldi pubblici anche l’infibulazione».

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