La lunga settimana di Milano Moda Donna si è chiusa in bellezza perché a calcare le passerelle è arrivato ieri uno stuolo di giovani di talento, alcuni dei quali hanno sfilato per la prima volta in modo autonomo.
Il primo posto spetta alla bravissima Chicca Lualdi, una donna di 39 anni che con la collezione BeeQueen ha dimostrato di meritare lo spazio conquistato dal suo brand nei migliori concept e department store di tutto il mondo. Bella, intelligente e molto facile da portare, la collezione per la prossima estate è apparsa perfetta. «Ho pensato alle esigenze di una donna rigorosa ma femminile, contemporanea ma understated», ha detto prima di presentare una serie di abiti dai tagli netti e dalla sicura raffinatezza: la pelle a riquadri della giacca è intarsiata sull'organza, il trench fa il pari con un delizioso tubino di organza e cady e lo spicchio plissé che irrompe nella tranquillità di un abito poudre è di colore turchese. Uno chic senza sbavature, frutto della cultura di questa designer cresciuta a pane e design.
Ha talento da vendere anche Giulia Marani che in famiglia ha appreso l'arte di maneggiare la materia con assoluta padronanza e nella sua collezione Marani.G offre l'immagine più allegra e vitaminica della prossima estate. Fusione di colori di gusto vintage per sovratinture di stampe e patchwork esaltano quel piacevole aspetto vissuto di micro giacche e piccoli pezzi indossati a strati. Di particolare effetto i trattamenti sul denim con pigmenti delavati per ottenere un effetto brinato e la modernità di una maglieria extra-light da portare, chiusa in bustina di seta, nella borsetta.
Se questa moda profuma di nuovo, quella di Cristiano Burani, laureato in medicina con tanto di turni in ospedale per mantenersi, sa di surgery couture. Lo stilista che ha deciso di trasformare una passione in professione, trasforma un elastico nero in tessuto unito da ricamo àjour, in un elemento da tagliare e cucire per farne gonne, abiti e pantaloni. Operazione non semplice perché questo materiale è difficile da «silhuettare». «La seduzione per me sta nella poesia di parti del corpo non convenzionali: per esempio il gomito, l'avambraccio e una certa parte del ginocchio» spiega il dottore che, con quest'anatomia del sex appeal, non sempre è riuscito a evitare trasparenze importabili. In compenso ha proposto un bellissimo abito rosa con interventi di bande nere e tocchi arancio, pantaloni palazzo con profondo spacco laterale e interno di diverso colore e l'accoppiata di pitone e seta in un sognante abito da sera. Più complessa la lettura delle trasparenze di Erkan Çoruh, stilista turco di Istanbul con incredibili occhi verdi che da anni vive a Milano e che si è diviso fra la castità di filiformi abiti e chador devozionali neri perché quando ci si pone al cospetto di Dio è preferibile essere eleganti e certe trasparenze impossibili persino in Occidente. Insomma, l'erotismo orientale che il designer desidera comunicare con proposte contemporanee non è emerso in modo chiaro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.