Maschile e femminile, domande degne di Freud
1 Luglio 2006 - 00:00Carissimo Granzotto, mi permetta di tornare sul Costa Rica. E anche sul minimum, aggettivo, che dovrebbe concordare con discipulus. Il Costa Rica mi ricorda un colloquio con Sandra Artom, esattamente alla sede del Giornale. Chiedevo, a titolo di favore personale, di lasciare in un mio pezzo la Venezuela, volendo accentuare la sua origine di «piccola Venezia». Mi disse: «non posso»; e aggiunse: «noi diciamo perfino il Costa Rica». Mi trattenni a stento dal ribattere: «e allora dite anche il Nigeria, così infrancioserete del tutto». Luso è sovrano, ma letimologia dovrebbe tenerlo a freno. Ciò che avviene in altre lingue, per contro, non dovrebbe riguardarci. Altrimenti ascolteremmo un opera senza apostrofo e ci riposeremmo il domenica (ancor meglio, el domingo).
Interessanti le squadre di calcio: il Messina incontra la Lazio, benché le città siano femmine e il Lazio maschio. Tutto sta nelle associazioni, non solo mentali, ma sportive, che un tempo erano club, come il più antico, il Genoa. Le manderò poi un mio sfogo contro i grammatici che impongono ai giornalisti di scrivere gli pneumatici o lo gnocco. Gli autori oscillano, ma a me uno gnocco rimane in gola.
Membro dellAccademia Nazionale dei Lincei
Giusto, carissimo Mathieu, basta con questo infranciosarsi addosso. Però, per non infranciosare, ci ritroviamo a dire «il Belgio» mentre letimologia - che lei minsegna dovrebbe tenere a freno luso comune vorrebbe si dicesse «la Belgio». Che pasticcio! Se, come lei osserva, in bocca degli sportivi (bocca buona, per altro. Pensi a Biscardi) Messina diventa maschio e il Lazio femmina si salvi chi può (però, ora che ci penso, sotto questo punto di vista la Sicilia è piena di sorprese. Nella parlata locale lorgano sessuale maschile è declinato al femminile e quello femminile al maschile. Una bizzarria che non si riscontra in altre lingue o dialetti. Vorrà significare qualche cosa? Ah, lavesse saputo Freud! Ci avrebbe scritto un trattato). Per tornare ad argomenti più seri o comunque apparentemente tali, vedo che lei, alla fin fine, privilegia leufonia, giustamente rifiutando di pronunciare «gli pneumatici» e «lo gnocco», eppure vivamente consigliati dai grammatici. Che come ciascun sa, valgono meno dei pratici. Ed è proprio per quello, per compiacere il mio orecchio, che preferisco «il» a «la» Costa Rica. Allorché Pietrone, leggendario viareggino celebrato da Carlo Laurenzi, rievocava i suoi trascorsi nordamericani si riferiva sempre alla Nevada, femminile, che in bocca sua (bocca toscana, quindi difficile) suonava giusto. Ora non voglio blandirla per farmi perdonare i numerosi strafalcioni che mescon dalla penna, ma sa cosa le dico? Che scritto da lei «la Venezuela» mi va benissimo ed anzi, mi piace pure.
Paolo Granzotto
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.