Piedimonte Matese - Prima ha strangolato la moglie, poi ha ucciso anche i figlioletti di 4 e 7 anni. La strage l'ha completata vibrandosi una coltellata al cuore. Adesso Piedimonte Matese (Caserta) è incredula e sgomenta dinanzi a tanto orrore. Il pluriomicida-suicida, Luigi Iannarelli, 35 anni, impiegato in una farmacia del paese, era ritenuto un buon marito e padre di famiglia dai compagni di lavoro e dai parenti ma qualcosa, non ancora chiarito dai carabinieri, è improvvisamente successo nella mente di quest'uomo, che poi ne ha scatenato la follia omicida.
Il massacro è avvenuto all'alba di ieri ma solo nel pomeriggio, intorno alle ore 17, è stato scoperto dai familiari che erano andati a cercarlo a casa, in via Trutta 92. Un parente ha forzato la porta d'ingresso ed è entrato. Uno spettacolo terribile si è presentato ai suoi occhi: Maria Karini Aldini, 38 anni, la moglie italoargentina dell’assassino, era sul pavimento, davanti all'ingresso della cucina. Iannarelli giaceva accanto alla scala che collega i due piani dell'appartamento di proprietà della famiglia, con un coltello da cucina ancora piantato nel petto. In un primo momento l'impiegato aveva cercato di morire impiccandosi con una corda alla scala, ma il tentativo non era riuscito. I due bambini erano nella loro cameretta, Martina, 4 anni, era a letto, Davide, 7, sul pavimento. Forse il piccolo ha cercato di sfuggire alla furia paterna, ma non ce l'ha fatta.
Ad avere i primi sospetti che potesse essere successo qualcosa al suo dipendente era stato il titolare della farmacia dove l'impiegato lavorava. Superate abbondantemente le 9,30, orario d’apertura del negozio, il farmacista ha iniziato a preoccuparsi. Non era da Iannarelli, sempre così puntuale al lavoro, sparire senza dare una giustificazione. Sono scattate le ricerche al bar del paese, le telefonate a casa e sul cellulare: silenzio assoluto. Inspiegabilmente, anche gli altri componenti della famiglia sembravano spariti come nel nulla. Restava una sola cosa da fare: entrare in casa, per accertarsi se fosse lì, il motivo della sparizione di tutta la famiglia Iannarelli. Poco dopo, sul luogo della strage, sono arrivati i carabinieri.
Adesso un intero paese è in lutto. Davanti al portone di via Trutta 92 sono arrivati centinaia di concittadini della famiglia Iannarelli.
Lacrime, qualcuno scuote la testa e si chiede il perché di questo massacro. In paese c'è chi dice che l'impiegato fosse depresso, ma al lavoro pare che non avesse mai dato segni di instabilità. Aveva lavorato fino alle 21,30 di domenica in farmacia, poi era ritornato a casa. Il clima era di festa: c'erano da preparare i bagagli per le vacanze, destinazione Vasto, tra pochi giorni. Invece, quando il giorno stava per sorgere, si è scatenata la follia di quest’uomo «premuroso» e «buon padre di famiglia».
«Mai una chiacchiera su questa coppia, unita e sorridente con tutti», racconta una donna che vive in via Trutta.In loro onore il sindaco del paese, Vincenzo Cappello, ha sospeso i festeggiamenti per la Madonna del Carmine e ha indetto una giornata di lutto cittadino, per il giorno dei funerali.
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