Anna Maria Greco
da Roma
Quella di Clemente Mastella suona come una promessa: «Entro fine anno arriverà la grazia per Adriano Sofri». Il ministro della Giustizia, in unintervista a Gente, precisa che il potere è del presidente della Repubblica, come la Corte Costituzionale ha chiarito il 3 maggio scorso, dando torto al precedente Guardasigilli Roberto Castelli, che si era opposto al provvedimento di clemenza che Carlo Azeglio Ciampi voleva concedere allaltro condannato per lomicidio di Luigi Calabresi, Ovidio Bompressi. «Ma per quello che mi riguarda come ministro della Giustizia - dice Mastella - sono pronto a mettere la mia firma».
E il Guardasigilli aggiunge che la prima mossa sarà proprio far avere oggi stesso al Quirinale il decreto di grazia per Bompressi, agli arresti domiciliari per gravi motivi di salute e arrivato già da tempo ad un passo dalla libertà. Il suo avvocato, Ezio Menzione, dice di essere felice per la grazia a Sofri, ma di sperare che Bompressi, «visto che l'ha chiesta da tempo, l'abbia ancor prima di Natale».
Quanto a Sofri, Mastella spiega perché vuole la grazia per l'ex-leader di Lotta continua, che la domanda non lha mai fatta e si dichiara innocente anche dopo 10 anni di processi che lhanno indicato come il mandante dell'assassinio e condannato a 22 anni di carcere. «È una persona molto malata - dice - a cui si può offrire un gesto di spontanea umanità». Il neoministro si rende conto della delicatezza della situazione e annuncia che andrà ad illustrare i motivi della sua decisione ai familiari di Calabresi. «Spiegherò - conclude - che concedere la grazia come gesto di umanità a un uomo che vive gravi problemi di salute non significa automaticamente scomodare la categoria del perdono. Una categoria che attiene solo alla libera coscienza di ognuno».
La famiglia del commissario ucciso nel 1972 non commenta, ma Mastella sa che solo questa motivazione può non trovarla contraria. E infatti Luigi Li Gotti, per anni avvocato dei Calabresi e ora sottosegretario alla Giustizia, sottolinea che in passato la grazia era stata prospettata come «un atto di riparazione di un errore giudiziario e questo non era affatto gradito dalla famiglia Calabresi, che ha sempre chiesto il rispetto di tutte le sentenze: la grazia è invece altro». Il senso che le dà Mastella è diverso. Sarà un gesto, precisa il ministro, «conforme allo stile della stessa famiglia Calabresi». E questa, assicura Li Gotti, «di certo non sindacherà le decisioni del capo dello Stato». Le dichiarazioni di Mastella, sottolinea, sono «ossequiose del dettato della Carta e della lettura che ne ha dato la Corte» e la sua intenzione di parlare personalmente con i Calabresi «è un gesto di delicatezza istituzionale, opportuno, che sicuramente la famiglia apprezzerà».
Al detenuto Sofri è stata concessa la sospensione della pena il 28 novembre, dopo il ricovero durgenza all'ospedale Santa Chiara di Pisa. Era in gravi condizioni per una lacerazione dell'esofago.
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