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Mastella invia gli ispettori La Cdl: no al buonismo della magistratura rossa

Il Guardasigilli annuncia verifiche Amato: «I giudici hanno un’enorme responsabilità». Ma l’Anm avverte: rischioso bloccare il sistema dei benefici

Mastella invia gli ispettori La Cdl: no al buonismo della magistratura rossa

da Roma

«Perché un terrorista pluripregiudicato, mai dissociato né pentito, ha potuto usufruire di misure cautelari ammorbidite?». La domanda che si fanno in tanti dopo la cattura del brigatista Cristoforo Piancone, detenuto ma con la possibilità di uscire durante il giorno, è stata subito girata al Guardasigilli non solo dai parlamentari della Cdl ma anche dai familiari delle vittime del terrorismo. E gli uffici di Via Arenula hanno garantito che verrà immediatamente fatta un’ispezione per «verificare che la decisione di concedere il beneficio della semilibertà sia stato assunto previa attenta e completa valutazione delle condizioni richieste».
Ma per la vicepresidente dei deputati di Fi, Isabella Bertolini, «l’arresto di Piancone riporta alla ribalta, una volta di più, l’atteggiamento di connivente buonismo di certa magistratura nei confronti dei cosiddetti compagni che sbagliano. E i magistrati sono richiamati anche dal ministro dell’Interno che sottolinea come i giudici «debbano essere consapevoli di esercitare una responsabilità enorme». «E credo che lo siano» aggiunge Giuliano Amato. Condivisa da Maura Leddi deputato della Margherita, l’opinione di Amato: «I giudici devono essere consapevoli di esercitare una responsabilità enorme. È palese che un ex brigatista, condannato per concorso in sei omicidi e per due tentati omicidi, sia un chiaro pericolo per la società e dunque, come il ministro Amato ha detto, la buona condotta in carcere non deve essere necessariamente un viatico per la semilibertà». Si schiera a difesa dell’operato dei magistrati Nello Rossi, segretario dell’Associazione Nazionale dei Magistrati. Per il magistrato le strade sono solo due: «O accettiamo questo sistema, che ha tra l’altro evitato tensioni straordinarie e talvolta rivolte nelle carceri, e corriamo il rischio che questo comporta; oppure scegliamo, e sarebbe una scelta a mio avviso criticabile, di cancellare con un tratto di penna tutto il sistema dei benefici». Con riferimento alla legge Gozzini.
«La vicenda dell’ex Br arrestato a Siena è la fotocopia di altre, purtroppo» afferma il vicecapogruppo della Lega Nord, Roberto Cota aggiungendo che «la ricetta è fin troppo evidente: stop al buonismo di certe decisioni e certezza della pena. Peccato - prosegue - che le cose vadano sempre peggio e che oggi si riempiano la bocca proprio quelli che hanno votato scientemente provvedimenti come l’indulto. Come dire: si predica bene e si razzola male».
Per la portavoce di Fi, Elisabetta Gardini «il caso Piancone dovrebbe far riflettere tutti, a partire dalla classe politica, ma al tempo stesso, è motivo di delusione e profondo dispiacere per i moltissimi familiari delle vittime del terrorismo». «Piancone non si è mai pentito né dissociato dalla lotta armata delle Brigate Rosse, ed è quindi inaccettabile che si trovasse in stato di semilibertà - commenta Guglielmo Picchi, deputato di Forza Italia, che aggiunge -: «I media hanno parlato di ex Br, la definizione è sbagliata. Noi siamo contrari alla libertà di cui godono molti terroristi degli anni di piombo e il loro impiego da parte della sinistra in manifestazioni di partito o addirittura come consulenti delle istituzioni. Siamo contrari al favore che certi brigatisti godono in certi ambienti della sinistra. Siamo contrari al fatto che il peggiore dei cattivi maestri Toni Negri parli dentro Palazzo Vecchio sede del Comune di Firenze del quale è stato sindaco Lando Conti, ucciso dalle Br stesse. Noi da tempo chiediamo alla sinistra di fare una analisi critica dal terrorismo degli anni ’70 e l’episodio di oggi di Piancone ci dimostra che il terrorismo è quantomai vivo».


È il presidente dei deputati di An, Ignazio La Russa, ad annunciare che alla manifestazione prevista per il 13 ottobre proprio per le politiche sulla sicurezza verrà chiesto il superamento della legge Gozzini «che consente sconti di pena anche nei casi gravi e per i recidivi».

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