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Mastella:  Veltroni? Come Erode e conte Ugolino

Il leader dell'Udeur rompe i ponti con il Pd, sia a livello locale che nazionale. Poi apre al Pdl: "Chiediamo asilo a chi garantirà nostra libertà. Ma siamo pronti a correre anche da soli". E profetizza: "Il Pd vincerà solo in Emilia Romagna, Toscana e Umbria"

Mastella:  Veltroni? Come Erode e conte Ugolino

Milano - Archiviata la rabbia sfociata nella protesta di piazza per lo sbarramento al 4% nelle Europee, è tempo di bilanci per Clemente Mastella. L'obiettivo dichiarato è sopravvivere sulla scena politica. Il rischio di scomparire è altissimo. E il leader dell'Udeur non ci sta. Giura di non aver incontrato il presidente del Consiglio, ma ammette una conversazione con il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. E fa sapere cosa ha in mente, un programma semplice semplice: "Vado nella casa di chi mi ospita. Una casa che mi consenta di poter esprimere liberamente le mie opinioni". Nel Pdl, continua Mastella, "sono presenti quelle forze che si richiamano ai valori e all’esperienza politica della Dc". Ma non chiede seggi a Berlusconi, almeno ufficialmente: "In questo caso alla generosità degli altri rispondo dando qualche voto io".

Rotti i ponti con il Pd E' un fiume in piena, il leader di Ceppaloni, contro Walter Veltroni. Lo considera, ormai, il suo avversario numero uno. "Chi vuole il nostro male ha il suo dietro la porta - ammonisce l'ex Guardasigilli al consiglio nazionale dell'Udeur - . La nostra porta si chiama 8 giugno". Il partito di Mastella ormai ha deciso: rompe i ponti con il Pd, sia a livello locale sia a livello nazionale. "Non possiamo stare con quelli che si comportano come gli Erode della politica".

Veltroni come Erode e il Conte Ugolino Fa dei coloriti  accostamenti storici Mastella, paragonando Veltroni a Erode, ma anche al "conte Ugolino, che mangiava i propri figli". "L’anno scorso - prosegue nell'invettiva - dava la colpa ai piccoli partiti. E oggi, a chi dà la colpa se vanno alle riunioni con i registratori? Non staremo con chi è multipartitico a livello locale e monopartitico a livello nazionale".

Il Pd non è un partito L’Udeur è pronto, dunque, a fare la sua corsa perchè "il sistema non è consolidato, il Pd non è diventato un partito e non sarà un partito". È vero che il Pd è un partito di centro, ma "dell’Italia centrale", ironizza Mastella. "Vincerà solo in Emilia Romagna, Toscana e Umbria: questo è il partito di centro... Sarà escluso da tante altre regioni".

Chiediamo asilo a chi ci garantisce libertà  "Andremo dove è garantita la nostra libertà di espressione. Non è un mercato, non c’è una trattativa, ma faremo una battaglia di libertà. Chiediamo diritto d’asilo. Dopo quello che è successo nell’ultimo anno - sottolinea il segretario del Campanile - le diffidenze restano. Non ci sono alleanze in opera, laddove ci arrivi una proposta la valuteremo". Mastella assicura però che, nel caso non dovesse realizzarsi nessuna ipotesi di alleanza, l’Udeur si presenterà da solo alle elezioni.

Spiato da altre procure "Contro di me c’è stata un’azione mediatico-politico-giudiziaria, un autentico complotto. Nell’inchiesta Why not ci sono state 106 persone rinviate a giudizio, mentre sono state archiviate le posizioni di Prodi e di Mastella". L'ex Guardasigilli ripercorre la vicenda giudiziaria in cui è stato coinvolto. E rivela: "Sono stato intercettato in maniera irregolare e illegale anche da altre procure che mi hanno messo sotto processo. Sto acquisendo le prove -insiste- che anche un’altra procura ci ha messo sotto schiaffo e intercettato illegalmente.

Di questo e andrò avanti per dimostrare che ero nel mirino e che sono stato vittima di una persecuzione".

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