Roma

Un «master» di psicologia investigativa

Un «master» di psicologia investigativa

Igor Traboni

Serial killer, assassini di professione, occasionali o passionali da oggi hanno un nemico in più. O meglio: una cinquantina di nemici, tanti quanti sono gli allievi che parteciperanno al master universitario sulla psicologia investigativa, giudiziaria e penitenziaria, organizzato dall’Università di Cassino e che si terrà presso la sede distaccata di Veroli, sempre in Ciociaria.
E già la sede... è tutto un programma: i venti docenti, scelti tra i migliori specialisti italiani in criminologia e materie affini, e gli allievi, infatti, si ritroveranno nei locali che fino a qualche decennio fa ospitavano un carcere, e più precisamente il cortile dove i detenuti trascorrevano l’«ora d’aria».
L’ambiente, insomma, trasuderà di delitti e pene, ma non solo di quelle passate. L’Università di Cassino, nell’organizzare questo master riservato a giovani laureati in materie giuridiche e umanistiche, ha infatti sottoscritto uno speciale accordo con la Polizia di Stato, per farvi partecipare anche i migliori investigatori impegnati sui casi più difficili, a iniziare dai gialli irrisolti, purché in possesso di un diploma di laurea.
Il coordinatore del Master, il professor Filippo Petruccelli, ricorda che per partecipare al corso di specializzazione è comunque necessario attenersi a un bando di concorso (scaricabile dal sito internet dell’università di Cassino www.unicas.it) e che le lezioni andranno avanti fino al mese di maggio del prossimo anno.
Come primo “assaggio”, nel corso della cerimonia ufficiale di presentazione del Master, c’è stato uno dei casi più controversi e attuali della giallistica italiana contemporanea, ovvero quello delle «bestie di Satana», con una lezione tenuta dal professor Guglielmo Gulotta che, oltre a essere ordinario di Psicologia sociale all’università di Cassino, è anche difensore di uno dei giovani imputati accusati di far parte della setta satanica.
Nel corso della stessa cerimonia inaugurale, sono intervenuti anche conduttori e autori di programmi televisivi che hanno costruito la fortuna in fatto di audience proprio sui delitti più efferati, da «Storie maledette» a «Ombre sul giallo».


Un’iniziativa del genere finirà con il rivelarsi anche come uno strumento di sviluppo per una piccola cittadina come Veroli, e non a caso l’amministrazione comunale ha dato il supporto logistico necessario, ma chissà se, studiando e indagando, indagando e studiando, si verrà a capo di qualche famoso giallo irrisolto che ha avuto quale teatro proprio la Ciociaria, a iniziare da quello della studentessa Serena Mollicone, uccisa tre anni fa nelle campagne di Arce e la cui morte è ancora un mistero.

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