Mario Camicia
Phil Mickelson è il campione Masters del golf 2006. Nulla da eccepire, era il giocatore maggiormente in forma al momento ed è giusto che alla fine abbia prevalso su tutti gli altri nel mitico scenario dellAugusta National. Solo una settimana prima, sempre in Georgia, il trentaseienne mancino americano aveva vinto a briglie sciolte il Bell South con ben tredici colpi di vantaggio e, malgrado la cabala contraria - chi vince la settimana prima non vince poi il Masters -, ha continuato a dimostrare una forma ed una sicurezza invidiabili che alla fine hanno fatto la differenza.
La settantesima edizione del torneo più elegante ed esclusivo al mondo ha rispettato la tradizione: quella degli outsider di lusso che si mettono in mostra nelle prime giornate e quella - vera - che alla fine tutto si gioca sulle ultime nove buche di un percorso spettacolare per un verso e micidiale per laltro, che incute timore anche ai più prodi perché il titolo in palio è di quelli che valgono una carriera.
Per i fans di Tiger Woods è stata delusione grande, il fenomeno - come al solito dato favorito - non è andato oltre il terzo posto pari merito. Ha lottato, ha provato ad incutere timore e rispetto; gli avversari, sbagliando per i primi tre giri, lo hanno anche favorito, ma alla fine quel terzo posto è già un successo perché Woods, in tutta onestà, non meritava stavolta di vincere. Bene il gioco lungo, male quello sui green; bene sui green, erratico nei colpi di partenza. Ma comunque ha dato spettacolo. Tra gli outsider alla fine ha prevalso il sudafricano Tim Clark, dal carattere caparbio e dal gioco efficace che è giunto da solo alle spalle di Mickelson, distaccato di due colpi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.