«Il suicidio di Massimo Mastrolorenzi, è emblematico della disperazione di chi ha avuto una vita segnata per aver reagito a un evento drammatico come una rapina. Noi non vogliamo la giustizia fai da te e tanto meno il far west, e lo ribadiamo da tempo, ma non si possono mettere sullo stesso piano vittime e criminali. Limputazione di omicidio volontario è una forzatura ideologica del diritto». Luca Squeri, pesidente della commissione Politiche per la sicurezza di Confcommercio, è tornato ieri aulla vicenda del gioielliere romano che si è tolto la vita ieri dopo aver massacrato di botte la compagna sei anni dopo aver freddato due rapinatori nella sua gioielleria di Testaccio. «I cittadini - prosegue Squeri - e i commercianti in particolare sono sconfortati, si sentono soli. E da soli pensano di difendersi. Il nostro consiglio è sempre quello, di fronte ad una rapina, di non reagire, di non mettere a repentaglio la propria vita o quella degli altri a fronte dellincasso, e di non rischiare le conseguenze anche penali di gesti comprensibili, ma avventati. Meglio prevenire le situazioni e affidarsi sempre alla collaborazione con le forze dellordine. Su questa la linea stiamo sviluppando, insieme alle Questure, allArma dei Carabinieri e al ministero dellInterno, progetti mirati, fra quali un vademecum antirapina per i commercianti».
«Ma il vero problema - ribadisce Squeri - è la giustizia: da un lato manca la certezza della pena dallaltro la legge consente la detenzione e lutilizzo di armi per difesa personale, ma poi i pm non tengono conto di chi, in una rapina, è la vittima e chi laggressore, e delle circostanze drammatiche in cui si verifica il fatto.
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