Diciamolo subito: non è stata una vittoria fortunata e/o fortunosa. Però la Juventus che ieri ha vinto 1-0 a Siena (gol di Matri, al termine della sola vera azione da gol costruita nella prima ora di partita) ha davvero portato a casa il bottino pieno senza mostrare mirabilie. Che poi sia questa la strada per arrivare a qualcosa di grande e importante - come già trent'anni fa predicava Trapattoni - è un altro paio di maniche.
Premesso questo, brava la Juve e bravino il Siena: la prima ha ottenuto il massimo con il minimo o giù di lì, la seconda ha retto l'urto mostrandosi squadra compatta e organizzata come solo certe provinciali sanno essere. Ne è insomma uscita una partita con pochi colpi di scena e rare occasioni da gol: tanto gioco a centrocampo e poco altro. Poi, a inizio ripresa, uno dei rari lampi griffati Juve: campo tagliato in due da Pepe, volata di Giaccherini, numero di Vucinic all'interno dell'area e assist vincente per Matri. Tutto molto bello, questo sì, per di più con la palla giocata dai quattro che hanno composto la linea d'attacco: peccato però che prima e dopo sia successo quasi nulla, anche se l'ingresso di Vidal (che come già domenica scorsa ha determinato il passaggio al 4-3-3) e Del Piero ha poi permesso alla Juve di aumentare la propria pericolosità sfruttando qualche spazio in più che inevitabilmente le veniva concesso.
Il Siena ha fatto quello che ha potuto, onestamente poco: Buffon ha tremato solo in occasione di una traversa colpita da Calaiò su calcio da fermo, ma l'attaccante era in fuorigioco e il risultato non sarebbe cambiato comunque. Alla fine: Juve capolista a punteggio pieno e per chi ha il bianconero nel cuore va bene così. Matri conferma: «L'anno scorso partite di questo genere non le avremmo vinte».
Conte invece se la gode e basta, visto che lui fino a pochi mesi fa passeggiava nella città del Palio dove è stato accolto come un eroe: «Credo che poche squadre faranno bottino pieno qui e spero che le grandi siano tra quelle che cadranno». Obiettivo scudetto? «Alla seconda giornata è prematuro fare certi discorsi. Stiamo lavorando per diventare una squadra vera. Con Vidal cambiamo modulo? A me interessa vincere e basta: con o senza Vidal, con o senza chiunque altro». Zero privilegi, avanti con i peones alla Giaccherini: per Elia - come già domenica scorsa - ci sono stati altri novanta minuti in panchina e chissà se mercoledì, in casa contro il Bologna, arriverà il suo turno. Se lo starà domandando anche Krasic, il quale ieri avrebbe goduto di una manciata di minuti se Matri non si fosse leggermente infortunato (come Chiellini) facendogli così preferire Del Piero. «Verrà il tempo per tutti - rilancia Conte -. Gioca chi mi dà più equilibrio, semplice».
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