Stefania Antonetti
Nel 2005 le nuove cause introdotte per richiedere la nullità del matrimonio presso il Tribunale ecclesiastico regionale ligure non hanno subìto alcun aumento rispetto agli anni precedenti.
A comunicarlo ieri mattina è stato il vicario giudiziale del Tribunale, monsignor Paolo Rigon, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2006, svoltasi alla presenza del cardinale Tarcisio Bertone, moderatore del Tribunale, e dalle maggiori autorità civili e militari. L'inaugurazione è stata poi l'occasione per illustrare l'attività del foro, che nel 2005 ha deciso su 145 cause con sentenza affermativa, ossia a favore della nullità del matrimonio, e solo tre con sentenza negativa, mentre 10 sono state le cause rinunciate (ossia la parte interessata ha spontaneamente sospeso la causa) e 4 quelle archiviate.
«Il dato confortante è che lo scorso anno - dichiara monsignor Rigon -, le cause negative erano state invece ben 13. Comunque in numero limitato rispetto alle sentenze emesse: questo è dunque il frutto della professionalità degli avvocati, che ovviamente cercano di compiere un attento lavoro di "filtro" allo scopo di non creare facili illusioni e, nel contempo, di non fare un lavoro inutile».
Soddisfacente, poi, l'attività del tribunale anche in ordine ai tempi di realizzazione delle cause di nullità che terminano dopo un anno o un anno e mezzo dal momento della presentazione in cancelleria, salvo ovviamente intoppi rilevanti, che possono nascere dallopposizione dell'altra parte e da problemi più complessi come quelli di natura psichica. Dai dati emersi non ci sono cause risalenti all'anno 2003, sono invece ancora in atto 81 cause introdotte nel 2004 e 136 introdotte nel 2005, per cui le cause giacenti sono 217. Durante l'inaugurazione è emerso che i «capi d'accusa», cioè le ragioni che stanno all'origine della richiesta di nullità da parte di uno o entrambi i coniugi separati, sono in buona sostanza tre: le problematiche psicologiche, neurologiche e psichiche; l'esclusione della prole e l'esclusione dell'indissolubilità del vincolo matrimoniale. Non sono mancati poi il richiamo alla preparazione e ai fondamentali valori del matrimonio, alla fedeltà, alla vera conoscenza intesa come conoscenza di sé e dell'altro sesso e al non riconoscimento delle unioni di omosessuali e delle unioni di libera convivenza o di fatto.
Dopo l'intervento di Roberto Revello, decano degli avvocati del Tribunale ecclesiastico regionale, che si è detto perfettamente d'accordo con il vicario giudiziale, ha preso la parola il cardinale Tarcisio Bertone, che nella veste di mediatore del Tribunale ha ufficialmente dichiarato aperto l'anno giudiziario 2006. Il cardinale, dopo un breve richiamo ai «Sepolcri» di Ugo Foscolo, si è soffermato sull'importanza della prevenzione e sul rispetto della legge e dei valori a tutela della famiglia nel rispetto del significato della sessualità intesa come specifica ricchezza che costituisce l'amore.
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