Roma - In una lettera aperta pubblicata
su Internet, il presidente di
Azione giovani di Roma, Federico
Iadicicco, consigliere provinciale
del Pdl, si dice convinto che non ci
sia «un motivo valido per essere
antifascista». Anzi, afferma di
averne trovati «molti per non esserlo». Ministro Altero Matteoli,
che succede? Le parole di Gianfranco
Fini, pronunciate alla festa
di Atreju, sembrano in realtà
non aver fatto breccia in tutto il
partito. Quantomeno tra i ragazzi.
È così?
«Non succede nulla di traumatico
e non è così».
Sì, ma a parlare è il leader romano
di Ag.
«Guardi, Alleanza nazionale ha rigettato
con forza ogni ipotesi di regime
dittatoriale che limitasse la
libertà dei cittadini. Il nostro partito,
quindi, ha già fatto una scelta
democratica ben chiara, accettata
tra l’altro da tutti. Esu questa strada
certamente
andremo avanti.
Tutto qua».
E le parole di Iadicicco?
«La questione è
molto semplice.
Chi non condivide
appieno le
parole di Gianfranco
Fini sull’antifascismo
si mette automaticamente
fuori da Alleanza
nazionale.
Perché chi dice
no, evidentemente,
non condivide il nostro tragitto,
politico ma anche culturale,
iniziato già al Congresso di Fiuggi.
Quindi, come avvenuto anche in
quell’occasione, quando qualcuno
decise di iniziare una nuova avventura,
anche oggi, chi crede di non
voler più seguire la nostra linea,
può anche lasciare».
Insomma, se la pensa così può andar
via?
«Esatto. Se crede, può farlo. E con
lui tutti quelli che condividono la
sua posizione».
Tutti allineati sulle parole di Fini?
«Certo, perché il presidente ha
semplicemente sintetizzato con il
suo discorso alla Festa di Azione
giovani il pensiero comune di An,
condiviso dall’intera classe dirigente,
maanche dalla base del partito.
A Fiuggi, infatti, avevamo accettato
tutti di lanciare una nuova sfida,
di andare avanti. Insomma, si trattava
solo della prima fase, della prima
tappa.
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